Espandi menu
cerca
Le assaggiatrici

Regia di Silvio Soldini vedi scheda film

Recensioni

L'autore

YellowBastard

YellowBastard

Iscritto dal 28 luglio 2019 Vai al suo profilo
  • Seguaci 55
  • Post 10
  • Recensioni 575
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Le assaggiatrici

di YellowBastard
6 stelle

Le assaggiatrici è principalmente un romanzo pubblicato nel 2018, vincitore nello stesso anno del Premio Campiello e del Premio Rapallo Carigi, scritto da Rosella Postorino e ispirato alla storia di Margot Wölk, una segretaria tedesca costretta dalle SS, a partire dal 1942 e insieme ad altre 14 giovani donne tedesche, ad assaggiare il cibo destinato ad Hitler quando risedeva nella Tana del lupo nei pressi di Görlitz, vicino all'attuale cittadina di K?trzyn, in Polonia, all'epoca Prussia Orientale, allo scopo di evitare un possibile avvelenamento del Führer.

La donna mantenne queste segreto fino al 2012, fin quasi alla sua morte (avvenuta poi nel 2017).

 

Le assaggiatrici - Film (2025) - MYmovies.it

 

Pubblicato da Feltrinelli, il romanzo è ora portato sullo schermo dal regista Silvio Soldini, anche autore della sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff, Lucio Ricca, Cristina Comencini, Giulia Calenda e Ilaria Macchia.  

Il suo ultimo lavoro era stato il documentario Un altro domani, in cui si occupava della violenza domestica sulle donne, un’ulteriore dimostrazione di come Soldini abbia da sempre prestato grande attenzione all'universo femminile e, per il suo primo film 'in costume', Soldini continua la sua riflessione sul corpo delle donne violato, tornando ancora una volta a girare un film in una lingua straniera (il tedesco) dopo l'esperienza di Brucio nel vento, pellicola in lingua ceca tratta dal romando Ieri di Agita Kristof.

 

Ambientato nell'arco di un anno, con le stagioni che si susseguono a rimarcarne l’evoluzione temporale, Le assaggiatrici lascia la guerra sullo sfondo, con lo spettatore che lo vive indirettamente attraverso il rumore di bombe, dei treni o degli aerei in volo, tra notizie sussurrate o diffuse alla radio, mentre affronta invece il dilemma di queste donne sopraffatte dalla guerra e dalla violenza dell’uomo e dalla meschinità di un conflitto che non risparmia niente e nessuno.

 

Le assaggiatrici": l'orrore della guerra come non ve l'hanno mai raccontato

 

Inserendosi nello specifico filone narrativo di opere che, per discutere di guerra ma da nuove prospettive (vedi anche i recenti La zona d’interesse di Jonathan Glazer o il nostro Vermiglio di Maura Delpero), Le assaggiatrici si discosta dal mostrare il conflitto vero e proprio per sottolinearne. piuttosto, anche romanzescamente (e partendone comunque da vicende reale), il rapporto, malato e perverso, tra il potere e chi spesso ne subisce le ingerenze, e quindi tra opressi e oppressori, carnefici e vittime.

Il risultato è un film dal forte respiro internazionale, anche grazie all’attenta ricostruzione scenica di Paola Bizzarri, ai costumi di Marina Roberti e al trucco di Esmé Sciaroni oltre all’ottimo casting di Laura Muccino e Lisa Stutzky.

 

Non è affatto facile realizzare un film storico, si corre (spesso?) il rischio di scivolare nella retorica, nell'artefatto e nell’approsimazione, e anche il film di Soldini non è esente da certe pecche e sembra, a volte, perdersi dietro a certi luoghi comuni sulla brutalità della guerra, sulla spietatezza del regime nazista, una denuncia obbligata e, giustamente, convinta ma anche pregna di ovvietà a cui si aggiungono altrettanto banali clichè sulla resilienza e sulla solidarietà femminile, anche piuttosto fuori luogo poi la deriva verso il melodramma romantico (la fascinazione del male?) troppo riconducile a un romanzo Harmony non troppo riuscito.

 

LE ASSAGGIATRICI – Cinema Pasubio

 

Ma al di là dei limiti dello sviluppo narrativo è comunque lodevole la ricostruzione storica di ambienti e costumi, nonché il lavoro delle interpretazioni di un cast prevalentemente tedesco (Elisa Schlott, Max Riemelt, Berit Vander, Olga von Luckwald, Thea Rasche, Kriemhild Hamann e Emma Falck) però non supportate sufficentemente da una sceneggiatura troppo scontata nè da una regia incapace di valorizarne la pluralità degli sguardi, finendo per appiattire i personagi secondo troppi stereotipi pre-impostati.

 

VOTO: 6

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati