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L'anno del sole quieto

Regia di Krzysztof Zanussi vedi scheda film

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La recensione su L'anno del sole quieto

di steno79
8 stelle

Curioso il destino di questo "L'anno del sole quieto" che pur avendo vinto da noi un prestigioso Leone d'oro assegnato da una giuria presieduta da Michelangelo Antonioni, non è mai stato distribuito nel nostro paese e non figura nei Dizionari più celebri, a differenza di tanti altri film di Zanussi, mentre gode di una modesta popolarità negli Stati Uniti. La storia é quella di un amore quasi impossibile fra un militare americano che si trova in Polonia nell'immediato dopoguerra per indagare su crimini commessi dai Nazisti, e una vedova polacca che con lui non riesce a scambiare una parola ma piano piano si apre alla possibilità di un futuro insieme, anche se si troverà ad affrontare molte difficoltà. È un film dalla struttura narrativa un po' convenzionale e antiquata, ma che brilla per molte singole sequenze dirette con inventiva ed estro registico, probabilmente una delle prove più convincenti di Zanussi prima di una certa involuzione recente del suo cinema. Meno centrato su problematiche di fede e più attento alle sfumature psicologiche dei personaggi, il regista polacco dimostra qui un gusto melodrammatico del racconto che riscatta qualche lentezza e ovvietà della trama con una colorita galleria di personaggi, tutti affidati ad attori esperti ed efficienti. Nel cast spicca soprattutto l'appassionata interpretazione di Maja Komorowska, davvero eccellente nella parte di Emilia, mentre il co-protagonista Scott Wilson risulta generalmente corretto, ma meno intenso e memorabile della collega polacca; fra i caratteristi ottimi i contributi di Hanna Skarzanka nella parte della madre e di Jerzy Stuhr nel ruolo di un odioso profittatore. Molto curato nella fotografia e con buone musiche di Wojciech Kilar, "L'anno del sole quieto" rappresenta un esempio di cinema d'autore meno ostico del previsto, un cinema che riesce a non prendersi troppo sul serio pur seguendo uno schema di love story piuttosto prevedibile, fino ad un finale da non rivelare ma di insolita suggestione visiva. Nel complesso, probabilmente fra i risultati migliori di Zanussi. 

Voto 8/10

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