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Il maestro

Regia di Andrea Di Stefano vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il maestro

di luca826
7 stelle

Sport e depressione, vita e prestazione, libertà di agire alla faccia del risultato! Tanti temi stimolanti in questo film non banale dove il tennis è la porta d'ingresso a molti angoli problematici della nostra mente. 7 PROPOSITIVO

Punto primo Il Maestro non è un film sul/di tennis

Punto secondo è un film che racconta attraverso il tennis.

 

Tutto intorno c'è la vita che ruota frenetica ed inesorabile come una pallina in un punto/game/set/match.

 

Di Stefano torna con Favino e riflette sull'esistenza contestando il 'pilota automatico' a favore di una visione più propositiva e creativa delle nostre azioni. Il gioco dei pallettari è attesa, l'anticamera della sconfitta: reagisci in difesa al gioco dell'avversario e al destino quindi di conseguenza non agisci e ti porti potenzialmente in una situazione di stallo che può durare una vita intera. Rischiare e prendere in mano la situazione significa ricominciare a vivere e la vittoria diventa addirittura un dettaglio trascurabile di fronte alla forza e alla potenzialità di quel gesto rivoluzionario (e infatti vai di occhiolino!!!)

Lo sport come sfondo, lo sport come punto d'arrivo, lo sport badate bene: NON il risultato sportivo. Ed è su questo cardine che il racconto assume i connotati più emozionanti e vivi alternati purtroppo a situazioni artificiali troppo forzate (il tridente?! la fuga dall'ospedale?!) quasi capaci di compromettere la tenuta dell'insieme. Quasi, perché la 'piacioneria' è lontana dall'idea di questa vicenda con un grande climax intriso di crudele sincerità, capace di catturare lo spettatore nel continuo down depressivo del protagonista, che come nella realtà non guarisce mai del tutto, ma evolve continuamente in una nuova versione di sè e dei propri fantasmi del passato.

 

Dunque dobbiamo accettare la sconfitta, perché forse perdere e peggio di vincere ma è comunque un punto di partenza.

Partire o ricominciare, l'importante è che la partita la perdiamo giocando come vogliamo noi.

 

Bel film, forse un pelino lungo, ma pieno di belle idee e attori convincenti e carismatici.

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