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Bande à part

Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film

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La recensione su Bande à part

di ethan
8 stelle

Nella Parigi del 1964, due amici senza arte né parte, Arthur (Claude Brasseur) e Frantz (Sami Frey), intendono compiere una rapina in una villa nei sobborghi della città: i due conoscono Odile (Anna Karina) a dei corsi di Inglese e la ragazza si lascia sfuggire che in quella abitazione, dove lei è ospite della zia, si nasconde una grossa somma di denaro. I ragazzi convincono Odile a dar loro una mano per organizzare il colpo, ma la situazione, causa alcuni imprevisti, sfuggirà ben presto di mano.

Su una trama molto semplice e lineare, tratta dal romanzo di Dolores Hitchens 'Fool's Gold, di matrice noir, Godard dà vita ad uno degli esiti più felici della stagione d'oro della Nouvelle Vague, secondo, nella sua corposa filmografia, solo al capolavoro 'Fino all'ultimo respiro': la trama, poco più di un pretesto, viene usata dall'autore per perseguire nella sua ricerca stlistica, ambientando l'opera per gran parte della sua durata all'aria aperta, sfruttando le location naturali della capitale transalpina, evitando con cura di filmare i luoghi più conosciuti per ovviare al cosiddetto effetto cartolina, strutturando il film in sequenze che si susseguono ad un ritmo frenetico, inserendo scene 'superflue' all'economia del racconto – come la celebre corsa tra i corridoi del Louvre (citata da Bernardo Bertolucci in 'The Dreamers') e quella del ballo a tre in un locale, dove il cineasta 'gioca' con la componente sonora - che ben si amalgamano al resto del narrato, che, peraltro soffre di alcuni momenti, come ad esempio al corso di Lingue, tirati fin troppo per le lunghe.

'Bande à part', impreziosito dalla fotografia in b/n del grande operatore Raoul Coutard, che restituisce l'immagine di una Ville Lumière nebbiosa ed autunnale negli esterni, alternata ad una fumosa e vitale dei locali notturni, è una pellicola il cui contenuto è la forma stessa ed è al contempo un omaggio al cinema di genere americano, tanto bistrattato prima dell'avvento dei critici dei Cahiers du Cinema, e una variante noir del triangolo amoroso narrato da François Truffaut in 'Jules e Jim'.

Voto: 8 (v.o.s.).

 

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