La recensione su Marty Supreme

di alan smithee

6 stelle

TFF 43 : FILM A SORPRESA

Marty Mauser, ragazzo dinamico e scaltro nella New York degli anni '50, è un giovane che nasconde dietro lo scaltro ma svogliato venditore di scarpe presso il negozio di uno zio, una vita turbolenta divisa tra scommesse, imbrogli e una smodata passione per il ping pong, che ne fa emergere il notevole talento in questa singolare ed un po' snobbata disciplina sportiva. Nonostante la mancanza di appoggi, la diffidenza che il ragazzetto ispira nell'ambiente dei campionati ufficiali di ping pong, Marty riesce a farsi strada, almeno nel circuito underground dello sport: è qui che il suo irresistibile talento grezzo, ed ancor più la incrollabile determinazione, rendono Mauser una figura unica, costretta a convivere tra talento e cinismo truffaldino.

Per raccontare la carriera burrascosa ed irresistibile di Marty, non si può omettere cenni approfonditi inerenti la non meno caotica sua vita privata, divisa almeno tra due donne: la giovane moglie di un suo vicino di casa, rimasta incinta di Marty, e una star del cinema (interpretata da Gwyneth Paltrow), moglie del magnate che, suo malgrado, diventerà il suo manager e finanziatore. In mezzo a tutto ciò, una rutilante serie di rocambolesche truffe che trasformano il bipic in un action rutilante e mozzafiato che non concede soste.

Il ritmo sostenuto, esagerato, vicende collaterali come quella del rapimento del cane del boss interpretato da un esilarante ma ugualmente inquietante Abel Ferrara, che finiscono per rubare spazio alla storia specifica dell'ascesa sportiva di un atleta dotato ma mai veramente valorizzato come avrebbe meritato, riescono a non spiazzare o sbilanciare il film grazie alla prodigiosa mano registica di Josh Safdie, fratello maggiore (di due anni) di Ben, registi assieme di Good Time (2017) e Diamanti grezzi (2019) poi separatisti quest'anno, con l'uscita imminente di questo film e lo Smashing Machine che ha costituito il debutto in solitaria di Ben Safdie, presentato a Venezia 2025.

Nel l'inevitabile confronto che viene a crearsi tra i due fratelli considerati singolarmente, Josh Safdie con Marty Supreme si rivela, a giudizio di chi scrive, decisamente più convincente. Molto del merito del film lo si deve inoltre alla interpretazione di Timothée Chalamet, che si rivela davvero straordinario in quella che può essere senza dubbio considerata come la sua migliore performance in assoluto, che lo vedrà molto probabilmente assai ben posizionato in zona Oscar 2026.

Il film è stato possibile visionarlo durante il corso del 43° Torino Film Festival, ove l'opera, che verrà distribuita da I Wonder Pictures, è stata inserita come "film a sorpresa", ricevendo un ottimo riscontro in termini di presenza e gradimento complessivo.

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