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28 anni dopo

Regia di Danny Boyle vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su 28 anni dopo

di alan smithee
5 stelle

28 anni dopo, nonostante la confezione impeccabile, convince poco proprio come horror, che di fatto rimane l'essenza sottintesa del film e della serie. Si apprezzano dettagli tecnico-narrativi qua e là, ed una certa tensione, soprattutto iniziale, che la vicenda porta avanti entro un contesto naturale un po' affascinante, ma soprattutto allarmante

locandina

28 anni dopo (2025): locandina

AL CINEMA

"Memento mori" .... O piuttosto "memento amoris" ...?!?

La saga horror-apocalittica legata al numero "28" continua, e dopo 28 giorni del 2002 (in cui il numero esprimeva il tempo dell'incubazione del virus contratto da un morso di scimmia in cattività sottoposta a crudeli esperimenti, morso che trasformò gli infettati in mostri rabbiosi ed affamati), le 28 settimane, tempo necessario per pensare - erroneamente - di aver debellato la minaccia nel sequel del 2007 solo prodotto da Danny Boyle ma diretto con apprezzabile mestiere da Juan Carlos Fresnadillo, trascorrono ora 28 anni, per raccontarci di come il fenomeno degli zombies sia stato debellato trovando una soluzione drastica ma efficace: abbandonare letteralmente a se stesso l'intero Regno Unito, rendendo il mare la barriera naturale efficace per fermare gli esseri contagiati.

Aaron Taylor-Johnson, Alfie Williams

28 anni dopo (2025): Aaron Taylor-Johnson, Alfie Williams

scena

28 anni dopo (2025): scena

Il luogo diventa pertanto un gruppo di grandi isole selvagge e lussureggianti, abitate da animali allo stato brado, da piante libere da ogni vincolo, e da esseri rabbioso, completamente nudi che si dannano per sfamare la sete di violenza ed aggressività che li rende vivi e compulsivi in modo perenne.

28 anni dopo è il terzo film appartenente alla fortunata saga creata, diretta e prodotta da Danny Boyle, presente sempre almeno come produttore in tutti e tre i capitoli.

Il film riunisce il regista premio Oscar Danny Boyle, che torna in regia dopo il film capostipite con Cillian Murphy, indimenticato protagonista (e in questo terzo coinvolto come produttore) allo sceneggiatore storico di sua fiducia, ed ormai valente regista sci-fi da oltre un decennio, conosciuto come Alex Garland, dopo che i due avevano lavorato insieme con il primo capitolo, mentre nel secondo rivestivano solo i ruoli di produttori esecutivi.

Aaron Taylor-Johnson, Alfie Williams

28 anni dopo (2025): Aaron Taylor-Johnson, Alfie Williams

Ralph Fiennes, Alfie Williams

28 anni dopo (2025): Ralph Fiennes, Alfie Williams

 

Un orgoglioso ed un po' greve giovane padre di famiglia (Aaron Taylor-Johnson) rifugiatosi con i suoi compaesani a vivere in un isolotto unito alla terra inglese da un collegamento naturale soggetto agli effetti della marea che ne restituisce spesso lo status di isola, conduce anzitempo il figlioletto dodicenne Spike alla prova di maturità: dare la caccia agli zombie con arco e freccia, e familiarizzare con la necessità di eliminare questi esseri sempre in agguato.

Il giovane scoprirà con I suoi occhi che ne esistono due specie di tali mostri: una lenta e sedentaria, pingue e inetta che si trascina lentamente, si nutre di esseri invertebrati ed è facile cacciare.

Il problema sono gli altri, ovvero la serie dominante rapida, astuta e pronta all'attacco.

locandina

28 anni dopo (2025): locandina

 

A capo di costoro, lo zombie Alpha, sorta di energumeno muscolare altissimo e possente, di razza presumibilmente indio-mediorientale, visibilmente super dotato e in grado di procreare, come si assisterà nel prosieguo della vicenda.

Durante la concitata e tesa fase di superamento della prova virile, Spike scoprirà anche che il padre è un uomo insensibile rozzo, puerilmente influenzato da una mascolinità tossica e virale non meno del virus che trasforma in mostri, e che lo induce a non si preoccuparsi più di tanto della malattia mentale che affligge la madre e moglie dei due (Jodie Comer).

Durante la vicenda, le implicazioni morali, etiche, anche civiche, emergeranno impellenti assieme ai rinati valori del sentimento e del legame familiare.

Troppi ingredienti per un horror? Probabilmente si, anche dinanzi ad un gran regista ed un valente sceneggiatore, presi singolarmente qui al meglio delle rispettive ispirazioni.

Il problema di 28 anni dopo, girato tecnicamente in modo impeccabile (Boyle, un po' in sordina nelle ultime opere, pare tuttavia riconfermare la innegabile capacità di riprese e di gestione action di gran ritmo), si dimostra un prodotto ambizioso, ma anche - almeno a tratti, inequivocabilmente inbarazzante ed ingombrante.

Jodie Comer, Ralph Fiennes, Alfie Williams

28 anni dopo (2025): Jodie Comer, Ralph Fiennes, Alfie Williams

 

Aaron Taylor-Johnson

28 anni dopo (2025): Aaron Taylor-Johnson

Certe lungaggini bizzarre, certe figure al limite della caricatura (il pur bravo Ralph Fiennes nel ruolo del medico folle ossessionato dai teschi e dalle composizioni macabre), finiscono per indurre la vicenda a tralasciare clamorosamente particolari narrativamente essenziali, personaggi di riferimento, che poi ritornano in modo posticcio, compromettendo le sorti di una narrazione originale, ma certo un poco confusa ed aggrivigliata che fa rimpiangere una più tradizionale linearità, forse più consona ad un horror con zombies.

28 anni dopo infatti convince poco proprio come horror, che di fatto rimane l'essenza del film e della serie.

Si apprezzano dettagli qua e là, ed una certa tensione, soprattutto iniziale, che la vicenda porta avanti entro un contesto naturale un po' affascinante, ma soprattutto allarmante.

Il finale bizzarro con l'entrata in scena di una banda di "nuovi drughi" kubrickiani, stavolta colorati anziché candidi, dotati come arma bianca di mazze da golf utili e necessarie per sfondare crani infetti, e comandati da un tamarro Jack O'Connell, non fa promettere grandi faville per i supposti due sequel di cui si vocifera da tempo in proposito. 

 

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