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C'era una volta in Messico

Regia di Robert Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su C'era una volta in Messico

di scapigliato
6 stelle

Rodriguez non è Tarantino. Ma l’idea di un’estetica esasperata, convince anche in lui. La storia è abbastanza debole. Molto lineare. Se fosse stato un fumetto, dal quale Rodriguez se non sbaglio dice di aver preso molto, sarebbe stata una storia ordinaria e giusta per il suo prodotto. Ma qui si parla di cinema, e pur facendolo con gusto, qualcosa alla sceneggiatura mancava. Questa grossa voragine di base, è però riempita dignitosamente dai caratteri migliori, che guarda caso non sono nemmeno uno dei protagonisti. Parlo infatti di un Mickey Rourke che commuove se ricordato per altri tempi; un cattivissimo Defoe che non fa rimpiangere altri villain di razza; e soprattutto un Rodriguez non è Tarantino. Ma l’idea di un’estetica esasperata, convince anche in lui. La storia è abbastanza debole. Molto lineare. Se fosse stato un fumetto, dal quale Rodriguez se non sbaglio dice di aver preso molto, sarebbe stata una storia ordinaria e giusta per il suo prodotto. Ma qui si parla di cinema, e pur facendolo con gusto, qualcosa alla sceneggiatura mancava. Questa grossa voragine di base, è però riempita dignitosamente dai caratteri migliori, che guarda caso non sono nemmeno uno dei protagonisti. Parlo infatti di un Mickey Rourke che commuove se ricordato per altri tempi; un cattivissimo Defoe che non fa rimpiangere altri villain di razza; e soprattutto un Johnny Depp carismatico, divertente, lucidamente cattivo, tanto da amarlo. É lui che tiene in piedi il film, e non solo la storia nella sua finzione cinematografica. Il secondo tempo, che è il migliore, lo vede protagonista di uno dei suoi personaggi più riusciti. O meglio: di un ruolo già bello di suo, in questo secondo tempo, Depp, soprattutto dopo esser diventato cieco, da il meglio di sè. L’ho amato in “Donnie Brasco”, idolatrato in “Blow”, ma in quei minuti che separano la sua cecità dal finale della pellicola, Johnny ha superato se stesso. Con gli occhi ricamati dal sangue coagulato ci regala non solo un cattivo sui generi, quello infatti che pur malvagio sa farsi amare dal pubblico, ma ci fa dono proprio di uno dei segreti più importanti per un attore: saper cioè creare un personaggio con un spessore antologico, universale ed immortale.
Un film quindi che si lascia vedere, perchè è divertente, semplicemente! Ma che vale la pena di vedere per il cast che ha saputo riunire, di cui Depp-Rourke-Defoe sono in stato di grazia.
Un film quindi che si lascia vedere, perchè è divertente, semplicemente! Ma che vale la pena di vedere per il cast che ha saputo riunire, di cui Depp-Rourke-Defoe sono in stato di grazia.

Su Johnny Depp

Johnny Depp è carismatico, divertente, lucidamente cattivo, tanto da amarlo. É lui che tiene in piedi il film, e non solo la storia nella sua finzione cinematografica. Il secondo tempo, che è il migliore, lo vede protagonista di uno dei suoi personaggi più riusciti. O meglio: di un ruolo già bello di suo, in questo secondo tempo, Depp, soprattutto dopo esser diventato cieco, da il meglio di sè. L’ho amato in “Donnie Brasco”, idolatrato in “Blow”, ma in quei minuti che separano la sua cecità dal finale della pellicola, Johnny ha superato se stesso. Con gli occhi ricamati dal sangue coagulato ci regala non solo un cattivo sui generi, quello infatti che pur malvagio sa farsi amare dal pubblico, ma ci fa dono proprio di uno dei segreti più importanti per un attore: saper cioè creare un personaggio con un spessore antologico, universale ed immortale.

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