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Il ritorno

Regia di Andrej Zvyagintsev vedi scheda film

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La recensione su Il ritorno

di FilmTv Rivista
8 stelle

Il film che Locarno e Venezia si sono contesi è uno di quelli su cui discutere, anche parecchio: perché lo si può prendere per diversi versi e giudicare di conseguenza in diverse maniere. (Giudicare è parola troppo rigida, che non va per niente bene quando si ha a che fare con un film; diciamo piuttosto: esprimere un giudizio ponderato.) Il fatto è che il film, un’opera prima, pone un sacco di domande e non dà neppure uno straccio di risposta. Un padre si rifà vivo dopo dodici anni: è il padre?, e se è lui, dov’è stato?, e perché se n’era andato? e perché è tornato? Ha moglie e due figli, prende su i due ragazzi e parte con loro verso il mare e verso un’isola: a cercare cosa?, e perché mette in pericolo se stesso e i figli affrontando il mare con un barchino? Una volta sull’isola, scoppiano i contrasti tra il giustamente sospettoso figlio più piccolo (molto bravo il giovane interprete) e il padre che si comporta talvolta in modo affettuoso ma più spesso in maniera brusca, quando non odiosa: perché questo padre torna per prendersela con i figli?, cos’ha contro di loro? Sull’isola, il padre, scava scava scava, tira fuori dalla sabbia una cassetta: con dentro cosa? Mah. Tiriamo qualche provvisoria somma: va benissimo che tutte le tante domande restino senza risposta. Ma, domanda, questa è una scelta che arricchisce il percorso del film o lo lascia lì nel limbo inerte di una velleità sospesa per aria? E questa regia molto controllata, sempre curatissima nella composizione del quadro, nella cura delle atmosfere e dei colori, è segno di una talentuosa predisposizione o di un’abilità un po’ scolastica? Non precorriamo i tempi: aspettiamo con interesse il secondo film di Zvyagintsev. Abbiamo già pronti interrogativi e domande: che strada prenderà?, quella di un accademismo postsovietico da festival?, accentuerà i suoi lati instabili, liquidi e tarkovskiani?, o quelli, misteriosi, da thriller d’anime?, si dedicherà all’esplorazione del mondo adolescenziale? Aspettiamo con curiosità, pronti a guardare senza prevenzioni.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 45 del 2003

Autore: Bruno Fornara

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