Regia di Im Sang-soo vedi scheda film
Siamo invasi dai film coreani e, nell' ambiente cinefilo snob, non è buona cosa parlarne male: si passa da insipienti in materia o inadatti a cogliere sfumature, estetiche, mondi altri presuntivamente non americanizzati.Per fortuna che con questo film il problema non si pone.E' davvero bello, tragico, pura fenomenologia del disagio e della follia.Il sesso tenta di riempire vuoti ma apre voragini, anche in virtù di un moralismo che , a tutte le latitudini, bercia contro il principio del piacere.Il finale non è solo annichilente(in contesto italiano,potrebbe persino essere la visualizzazione antonioniana della battuta finale di EWS di Kubrick!): è il segno dell' inutilità del dolore, consapevoli che, lo stesso, non può che continuare a spadroneggiare sulle vite di uomini e donne, portando ferite e noia, rendendo privilegiate le ossa mute dei trapassati. E' anche un film bastevolmente eccitante.
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