Regia di Paolo Benvenuti vedi scheda film
Un bel film, argomentato e secco, su uno dei primi misteri della Repubblica Italiana, la strage di Portella della Ginestra, un episodio che anticipa momenti oscuri della storia italiana (l'attentato a Togliatti, la repressione scelbiana, tutta intera la strategia della tensione). Con stile che ricorda quello dei film d'impegno civile di Francesco Rosi, pur non volendo necessariamente privilegiare una pista rispetto ad un'altra (a differenza del più anziano collega), il pisano Benvenuti ripercorre le indagini e soprattutto i depistaggi e gli assassini che precedettero e seguirono la strage. L'unica tesi del film è che essa fu progettata e gestita per lungo tempo e ad alti livelli, vista l'ingegnosità della messinscena. La scena delle carte e della loro scompaginazione da parte di una folata di vento è un po' artificiosa, però l'insieme colpisce e interessa come un libro di Sciascia e come i migliori gialli, che sono quelli presi, purtroppo, dalla vita vera.
Scarno come i precedenti film di Benvenuti ("Confortorio", "Gostanza da Libbiano"), "Segreti di Stato" è un film che va visto e possibilmente anche aggiornato, se dovessero emergere fatti nuovi.
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