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Nero

Regia di Giovanni Esposito vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Nero

di claudio1959
7 stelle

"C'aggia fatto. C'aggia fatto". Nero un delinquente di mezza età non smette di ripeterlo tra le lacrime mentre vaga in un corridoio di un supermercato di periferia

Giovanni Esposito

Nero (2024): Giovanni Esposito

Anbeta Toromani

Nero (2024): Anbeta Toromani

Susy Del Giudice

Nero (2024): Susy Del Giudice

Giovanni Esposito, Emmanuel Dabone

Nero (2024): Giovanni Esposito, Emmanuel Dabone

Giovanni Esposito, Susy Del Giudice

Nero (2024): Giovanni Esposito, Susy Del Giudice

Nero Italia 2025 la trama: Durante una rapina sul litorale casertano al Mister Risparmio Paride detto “Nero”uccide involontariamente un benzinaio. In seguito a questo tragico evento, scopre di avere un dono unico, può guarire le persone, strappandole alla morte. Però, ogni miracolo ha un costo e presto si rende conto che ogni volta che adopera il suo potere, perde uno dei suoi cinque sensi. La sua straordinaria capacità si trasforma così in un dramma privato poiché deve decidere fino a che punto è disposto a sacrificarsi per salvare gli altri. La recensione: Il Paride di Nero e’ un uomo buono, che vive alla giornata di espedienti, vive in simbiosi con la sorella disabile mentale, per lui “sensibile”. Ottimo e ben coeso ed amalgamato il cast con attori a me sconosciuti in larga parte, ma devo dire bravissimi a cominciare da Ambeta Toromani, Cristina Dona’, Alessandro Haber in un cameo, ma soprattutto Susy Del Giudice/Imma la sorella di Salvatore Esposito/Paride. Le musiche di Giordano Corapi, sono ben assemblate nel tessuto del film, nella sua “carne viva”, con uno spruzzo di Lucio Dalla. La comunità africana e’ simpatica ed amorevole. Il personaggio del guaritore per vocazione e non per scelta e’ magico, l’uomo che fa i miracoli al sud. Risalta e commuove soprattuto il rapporto tenerissimo tra sorella e fratello. Nero segna l'esordio alla regia di Giovanni Esposito, assai conosciuto come attore soprattutto (ma non solo) di commedie, che qui si cala invece in un melodramma non nero, nerissimo: e solo alla fine capiremo quel titolo che sembra riferirsi solo al suo soprannome. Dopo il passaggio al Torino Film Festival, il film viene presentato alle Giornate professionali di cinema di Sorrento. Una fiaba moderna sull'altruismo contrapposto all'egoismo che mantiene un equilibrio narrativo dall'inizio alla fine. Una prova riuscita il debutto da regista di Esposito. Un film capace di toccare il cuore dello spettatore dal più semplice a quello più esperto e la periferia degradata ripresa dalla mdp e’ sempre rispettosa e mai una caricatura, tutto è misurato in questa pellicola. Per chiudere un plauso alla meravigliosa fotografia di Daniele Ciprì che da al film una patina di malinconico realismo. Il finale poi ripreso dall’alto dei due fratelli uniti in vita ed in…molto poetica e da il tocco raffinato in più al film, il suo valore aggiunto. Buona la prima Salvatore Esposito.

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