Regia di Olatunde Osunsanmi vedi scheda film
In un franchise di successo cambiare o cercare nuove strade è sempre difficile: da una parte si sente l'esigenza di proporre qualcosa di nuovo, dall'altra si rischia di scontentare i fan di lunga data che poi sono lo zoccolo duro (se non durissimo) dietro al successo dello stesso.
Star Trek: Section 31, ultimo discendente del franchise creata da Gene Roddenberry nei lontani anni’60 (praticamente in un’altra era geologica della televisione), sembra inseguire proprio questa necessità.
Nuova pellicola cinematografica (!) da Star Trek Beyond del 2016 e spin-off diretto della serie TV Star Trek: Discovery, diretto da Olatunde Osunsanmi e scritto da Craig Sweeny, veterani proprio di quella serie, la prima realizzata non per il grande schermo ma direttamente per il servizio in streaming (la nuova tv?) di Paramount Plus, Section 31 è uno Star Trek differente per molti aspetti e promette di fare qualcosa di diverso e di completamente nuovo all’interno di un franchise creato ormai nei lontani anni’60 per una concezione di televisione completamente diversa da ciò che è diventata oggi.
Un esperimento, purtroppo, non particolarmente riuscito.
E se parliamo di spin-off è soprattutto (unicamente?) per la presenza di un personaggio in particolare che arriva da Discovery, quello interpretato da Michelle Yeoh e circondata da un gruppo di personaggi picareschi che strizzano però l’occhio a ben altri franchise di questi ultimi anni, come può essere I Guardiani della Galassia in casa Marvel Studios o, rimanendo sempre in temi supereroi, la Suicide Squad della Warner/DC.
Ma trattandosi di un singolo film (l’dea originale era invece di una serie Tv e, probabilmente, avrebbe avuto molto più senso) manca però il tempo (e un maggiore supporto in scrittura a livello narrativo) per poterli davvero conoscere, entrare in sintonia con loro e creare quindi un legame con lo spettatore che così viene invece completamente a mancare.
In assenza invece dei necessari tempi narrativi per creare empatia con il pubblico, anche la continua di ricerca di ironia, che nelle intenzioni dovrebbero svelare la personalità dei protagonisti, funziona poco e male proprio perché non si basa su solide basi drammaturgiche e in grado quindi di aggiungere sfumature e personalità a un gruppo di protagonisti abbandonati troppo spesso a sé stessi.
Anche la percezione di essere all’interno di una struttura consolidata e, ammettiamolo, confortevole, come il franchise di Star Trek viene presto stravolto in quanto ci si aspetta comunque determinate caratteristiche, soprattutto in termini di approfondimento e/o spessore narrativo, che qui vengono invece quasi sempre disattese e la vivace presenza action, spesso presente ma comunque secondaria in una storia trek, qui assurge a unico e solo paradigma narrativo, tra l’altro con un mod da fumetto che effettivamente mancava in un franchise storico come quello di Star Trek, ma che difficilmente potrà essere ben accolto dai suoi fan che si aspettano ben altre caratteristiche.
Poi la storia semplice e svogliata, una formula action fin troppo derivativa e ben poco accattivante, personaggi stereotipati o poco coinvolgenti quando non totalmente inutili insieme a un fan service svogliato o inconcludente fanno il resto, decretando irrimediabilmente la Sezione 31 come la peggior pellicola di Star Trek degli ultimi anni, se non di sempre.
Come primo passo per una nuova direzione della narrativa della serie, davvero un inizio niente male.
See.. vabbè!
VOTO: 4
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