Trama
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Regia di Hou Hsiao-hsien
Con Yu An-shun, Hsin Shu-fen, Mei Fang, Tang Yu-jun, Tien Feng Vedi cast completo
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Il rigore formale della regia di Hou Hsiao-hsien è un balsamo per gli occhi e per l'anima. Nonostante sia permeato di espliciti riferimenti autobiografici, A time to live, A time to die non è contaminato da ripiegamenti nostalgici fastidiosi e pedanti, ma sembra davvero ricondurre la propria estetica alla modalità della cronaca, del resoconto umano ed esistenziale,… leggi tutto
Racconto semi-autobiografico (e al rallentatore) di infanzia e adolescenza del regista Taiwanese Hou Hsian Hsien. L'ispirazione per questo lavoro e per l'intera trilogia di cui è parte sembra essergli venuta dai lavori del regista Indiano Satyajit Ray (che a sua volta si era ispirato ai film del neorealismo italiano). Due sono però secondo me le differenze fondamentali fra “Il lamento sul… leggi tutto
Mancanti: - Day & Night (2010) - La commune (Paris, 1871) (2000) - A Close Shave (1995) - Marketa Lazarová (1967) - Kiga Kaikyô (1965) [lavori in corso]
leggi tuttoDopo aver guardato The Boys of Fengkuei di Hou Hsiao-Hsien, ho continuato il mio viaggio nel Nuovo Cinema taiwanese con A Time to Live, A Time to Die dello stesso regista. Rispetto al film del 1983 troviamo un Hou più maturo, capace di creare meno confusione e di dare un'identità più precisa all'opera. Anche la fotografia è migliorata, evitando per esempio l'uso…
leggi tuttoIl rigore formale della regia di Hou Hsiao-hsien è un balsamo per gli occhi e per l'anima. Nonostante sia permeato di espliciti riferimenti autobiografici, A time to live, A time to die non è contaminato da ripiegamenti nostalgici fastidiosi e pedanti, ma sembra davvero ricondurre la propria estetica alla modalità della cronaca, del resoconto umano ed esistenziale,…
leggi tuttoRacconto semi-autobiografico (e al rallentatore) di infanzia e adolescenza del regista Taiwanese Hou Hsian Hsien. L'ispirazione per questo lavoro e per l'intera trilogia di cui è parte sembra essergli venuta dai lavori del regista Indiano Satyajit Ray (che a sua volta si era ispirato ai film del neorealismo italiano). Due sono però secondo me le differenze fondamentali fra “Il lamento sul…
leggi tuttoNonostante sia molto trend inebriarsi attorno al cinema asiatico ed orientale in genere, con genuflessioni carpiate e panegirici inneggianti alle sfumature zen ed ai sottosignificati ming delle succitate pellicole,…
leggi tuttoche non va giù!
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Commenti (1) vedi tutti
Un'autentica poesia figurativa, filtrata da struggenti episodi di vita familiare. Immenso.
commento di Stefano L