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I peccatori

Regia di Ryan Coogler vedi scheda film

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La recensione su I peccatori

di ANdaMI
7 stelle

locandina

I peccatori (2025): locandina

 

Ryan Coogler, regista americano e di colore, dopo l'esordio del 2013 intitolato Prossima fermata Fruitvale Station, è divenuto celebre per aver diretto il primo capitolo della saga spin-off di Rocky, ossia Creed. La sua reputazione è ulteriormente cresciuta quando la Disney / Marvel gli ha affidato la regia dei due film di Black Panther. Ora, nel 2025, si avventura nel genere horror, scrivendo di proprio pugno la sceneggiatura di questa sua nuova opera: I peccatori. La trama vede protagonisti due gemelli afroamericani, Smoke e Stack, interpretati entrambi da Michael B. Jordan. Siamo nel Mississippi degli anni Trenta e i due, di ritorno da Chicago, dove svolgevano la poco nobile professione del gangster, si presentano in città sventolando mazzette di denaro e invitando l'intera comunità nera a partecipare all'inaugurazione del loro juke joint. Alla festa notturna partecipano tutti i loro conoscenti, tra amici, ex fidanzate e parenti. All'improvviso, però, fanno la loro comparsa dei vampiri venuti a "liberare" i mortali dalle loro sofferenze. I due fratelli e gli invitati dovranno, così, lottare per sopravvivere. 

 

Michael B. Jordan

I peccatori (2025): Michael B. Jordan

 

scena

I peccatori (2025): scena

 

Hailee Steinfeld

I peccatori (2025): Hailee Steinfeld

 

Film a metà strada tra il musical e il cinema d'assedio, I peccatori è un divertente e originale elogio della cultura afroamericana che, storicamente, ha plasmato in modo indelebile ed evidente il panorama musicale contemporaneo, non solo statunitense. Le canzoni che la pellicola di Coogler mette in scena, oltre ad essere una più bella e ritmata dell'altra, comunicano un senso di emancipazione, voglia di vivere e perseguire quegli ideali di libertà e fratellanza che, almeno sulla carta, fanno degli USA la terra delle opportunità. Opportunità di essere ciò che si vuole senza chiedere scusa a nessuno o vergognarsi di nulla. Tuttavia, Coogler è stato sincero con lo spettatore ed evita una rappresentazione eccessivamente idealizzata dei neri d'America. Concedendo ai suoi personaggi sfaccettature, pregi e difetti, rinuncia alla separazione (sbagliatissima da sempre) tra neri vittime e bianchi carnefici, optando, invece, per la visione di un mondo in cui tutti cercano di essere parte di qualcosa, un gruppo non etnico bensì culturale da proteggere come se fosse una famiglia. La cosa più bella, poi, è che ciò sembra valere anche per i vampiri, che qui non si limitano ad essere gli antagonisti della storia ma, semplicemente, ennesimi viaggiatori in cerca del proprio eden, lontano da quelle persecuzioni che gli afroamericani, in primis, conoscono molto bene.

 

Michael B. Jordan

I peccatori (2025): Michael B. Jordan

 

Jack O'Connell

I peccatori (2025): Jack O'Connell

 

Coogler sfodera una regia accattivante, coadiuvata da un bel montaggio e dalle ottime interpretazioni di tutti gli attori, da Hailee Steinfeld al giovane Miles Caton, da Jack O'Connel e Omar Benson Miller fino a Delroy Lindo e Wunmi Mosaku, senza contare la grande star del film, il sempre bravo e "sdoppiato" Michael B. Jordan. La vera pecca de I peccatori, mi si perdoni il gioco di parole, è però la componente horror, che in fin dei conti è la cosa meno riuscita del film. Troppo in ritardo rispetto al resto della storia, poco memorabile e per nulla inquietante, sembra risolversi quasi senza lottare e dà vita ad un doppio finale di cui il primo è tirato per i capelli mentre il secondo, seppur di grande effetto, finisce per bucare la sceneggiatura.

 

Michael B. Jordan

I peccatori (2025): Michael B. Jordan

 

I peccatori (2025): Trailer ufficiale italiano

 

Evidentemente, Coogler ha preferito concentrarsi su ben altri temi, come ho detto. Pur trascurando ciò che ha spinto gli amanti dell'horror a scegliere il suo film, il regista è comunque riuscito in pieno a creare un'opera genuina e intelligente che sa farsi notare per le sue doti alternative. A questo punto, non resta che augurarsi che prosegua lungo la strada dell'originalità, perché di quella ne abbiamo sempre (più) bisogno.

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