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The Italian Job

Regia di F. Gary Gray vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Italian Job

di axe
6 stelle

Un discreto "heist movie". La prima parte del film è ambientata a Venezia, ove, grazie ad un piano ideato dal "professionista" John Bridger, un'organizzatissima banda di ladri riesce ad appropriarsi di un grande quantitativo di lingotti d'oro. Uno dei componenti del gruppo, tuttavia, tradisce, uccidendo Bridger e fuggendo con l'intero bottino. Un anno dopo, Charlie, uno dei componenti della banda che aveva un legame particolare con Bridger, avendo scoperto che il traditore si è stabilito a Los Angeles in una sorta di villa-fortino, riunisce i compagni per recuperare i lingotti. Coinvolge nell'operazione Stella, figlia di John Bridges, divenuta nel frattempo esperta di casseforti, la quale aveva ritenuto l'uomo parzialmente responsabile della morte del padre. Il film unisce azione e commedia ed ha tonalità per lo più leggere. Ci sono tutti gli elementi del genere, ovvero la costituzione della squadra, la progettazione dei colpi, la realizzazione e la fuga. Ad essi si aggiunge l'elemento della vendetta, in grado di stimolare lo spettatore anche sotto l'aspetto "emozionale". I personaggi sono ben caratterizzati, seppur non proprio originali. John Bridger, interpretato da Donald Sutherland, è il classico "ladro-gentiluomo"; i suoi modi garbati, il carisma e l'amore per la figlia ci portano a non far troppe domande circa l'eticità delle sue azioni. Charlie e Stella, interpretati da un Mark Wahlberg piuttosto inespressivo ed una Charlize Theron, la quale si rivela non essere la donna fredda e razionale che ci viene presentata ad inizio film, sono uniti dal comune desiderio di vendetta, e, gradualmente, anche da un certo sentimento reciproco. Bravo Edward Norton quale interprete di Steve Frazelli, un "cattivo" decisamente antipatico. Belle le sequenze ambientate a Venezia e quelle del maxi-ingorgo a Los Angeles; un po' molesta, però, la presenza costante delle tre Mini Cooper nella seconda metà del film, sia nelle sequenze di inseguimento, sia in quelle di prova delle automobili - a tratti, sembra di vedere una pubblicità. Quest'opera non eccelle in alcun aspetto, ma neppure delude. Tutti gli "ingredienti" sono ben bilanciati, ed il risultato è un film piacevole da guardare.

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