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Ecce Bombo

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

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La recensione su Ecce Bombo

di cheftony
6 stelle

Mamma, ma che ne sai tu delle cose di noi ggiovani?”

Leggo 'L'Espresso' e 'Panorama'. Mi informo. Sei andato a una festa?”

No, nessuna festa. Sto facendo con Mirko e gli altri delle...riunioni di autocoscienza. Hai presente l'autocoscienza che fanno le femministe in cui si parla di cose di cui non si parla mai di solito, in cui vengono fuori...hai presente?”

No.”

Ho capito. Quindi non capisci cosa stiamo facendo...”

No, per niente.”

Ecco.”

 

Di Michele Apicella (Nanni Moretti), di ggiovani annoiati, di sogni sessantottini svaniti, di persone come involucri, di pantomime, di scherzi infantili, di rapporti sentimentali tesi o inesistenti, di famiglie chiuse, d'incomunicabilità, di finti progressismi e di gerarchie sociali fallite.

Di collisioni con l'Istruzione, di occupazioni pretestuose, delle idee suicide di Mirko (Fabio Traversa), di schizofrenia, di esami di (im)maturità, di sedute d'autocoscienza, del dire con esse verità sconvolgenti mai confidate, dello scoprire di non avere effettivamente un cazzo da dire, dell'essere niente, di solitudine, di albe attese guardando verso il mare di Ostia che volge a ovest, di robivecchi urlanti.

Di aspirazioni fallite, del “faccio delle cose, vedo gente”, di intellettualismo, di giornalismo da quattro soldi, di qualunquismo alla Alberto Sordi, d'emancipazione, d'impiegati parastatali, di un senso di comunione che si vorrebbe ma che non c'è, di gelosia, di narcisismo, d'individualismo.

 

Ecce Bombo”, secondo film e primo da “professionista” di Nanni Moretti, non ha praticamente trama e ricorda molto il precedente “Io sono un autarchico”, a cominciare dallo stile ancora volutamente scarno: abbiamo qui una cura maggiore per le luci, attori rilevanti come Glauco Mauri e Luisa Rossi, tre movimenti di macchina (che è già qualcosa) in 97 minuti, ma ormai Moretti ha già deciso che questo sarà il suo stile di rottura contro la vituperata commedia all'italiana: regia immobile, neorealismo surreale, dialoghi fulminei, rapido susseguirsi di brevi sketches più o meno amari, solipsismo.

Ecce Bombo” tocca, in maniera talvolta confusa o superficiale, tutti i temi sopra elencati e molti altri attraverso i dialoghi e i monologhi farfugliati da Moretti, la cui linea-guida resta la “denuncia”, seppur boriosa e provocatoria, del senso di smarrimento e di impotenza di una generazione che fallisce pure nell'obiettivo di porsi un obiettivo: una generazione che si sbrodola addosso, senza valori, ipocrita, oppure chiusa, che non parla ma che nemmeno ascolta. Le difficoltà comunicative sono proprio il nodo centrale del film e ritornano ciclicamente in molte scene.

Moretti stesso comunica come autore in modo farraginoso, frammentato, con uno stile francamente arduo da digerire, con un Michele Apicella alter ego così antipatico e credibile del regista che si fatica a credere che Moretti possa davvero porsi lucidamente al di sopra delle macchiette che ritrae. Amaro e iconico.

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