La recensione su Zootropolis 2

di obyone

7 stelle

Se fossi un insegnante userei “Zootropolis 2” per parlare di affettività ai ragazzi della secondaria di primo grado. Come genitore darei il consenso "informato", quello che tanto piace alle istituzioni oggi giorno, affinché la scuola possa utilizzare questa seconda avventura degli agenti Judy Hopps e Nick Wilde per introdurre l’argomento. Se, infatti, mettiamo un attimo da parte le rocambolesche avventure della coppia di poliziotti formatasi nel primo “Zootropolis”, è chiaro che il centro del racconto stia nella complessità del rapporto tra la volpe e la coniglietta. Ed è altrettanto evidente che il film voglia parlare ai preadolescenti che spesso vivono emozioni iperboliche e difficili da addomesticare, analoghe a quelle dei protagonisti.

Le emozioni se mal gestite portano all’esteriorizzazione di comportamenti poco idonei per sé e per gli altri. A tutti capita di litigare. Più spesso capita di prodursi in un dialogo insoddisfacente in cui non si riesca a spiegare pienamente ciò che si prova. Ne derivano incomprensioni, sofferenza e frustrazione. Per questi motivi è necessario imparare a parlare.

Il rapporto di amicizia tra Judy e Nick, che non ha nulla di sessuale o amoroso, necessita, dunque, di dialogo. Necessita di ascolto, pazienza e soprattutto di volontà di apertura verso l’altro, capacità di mettersi in gioco, desiderio di perdonarsi e di essere perdonati. Durante la riconciliazione tra i due colleghi la carica emotiva è davvero molto alta, persino fastidiosa per chi non è abituato a mostrare i propri sentimenti. Nick, in particolare, che ricordo è una volpe, ovvero un “predatore”, mettendosi in discussione come maschio, mostra di aver acquisito quella maturità emotiva dalla cui mancanza dipendeva la solitudine provata fino all’incontro con Judy.

Per Judy, forse è più facile raccontarsi perché ha vissuto una vita priva di traumi. Tuttavia anche per lei il momento della pacificazione è molto forte in quanto è costretta a palesare punti vulnerabili che spesso le femmine sono abituate a nascondere per non dare fastidio, in sostanza per educazione impartita. Il dialogo tra i due, quando è preso sul serio, è proficuo e li riporta sul giusto binario, sia come amici, sia come colleghi. Concludendo “Zootropolis 2” invita i ragazzini a comunicare, ad esprimere le proprie emozioni, perché il dialogo genera conoscenza e comprensione degli altri e di sé stessi. Chi riesce ad esprimersi a parole non dovrà farlo con i pugni.

Il film diretto da Jared Bush e Byron Howard impartisce una bella lezione. Non solo ai ragazzini ma anche ai loro genitori che troppo spesso delegano ad altri educatori il confronto. Insegna le basi del vivere civile e la sua visione potrebbe essere un buon supporto per le attività di prevenzione del bullismo o della violenza di genere.

C’è poi tutto il resto, naturalmente: la ricerca della giustizia comune, l’orrore della ghettizzazione, l’urgenza civile di bloccare sul nascere “l’espansione” della corruzione morale.

In tutto questo Walt Disney non si scorda certo chi è e cosa fa, per cui ricorre a quelle “rocambolesche” avventure di cui sopra che, assieme alla magia visiva di una città colorita e poliedrica, offrono divertimento, peripezie e qualche risata. Da Hannibal Lecter a Ratouille, passando per “Harry ti presento Sally” il film mette sul piatto diverse citazioni che servono a strappare un sorriso benché servano sostanzialmente a ben poco. Come sempre esilarante, invece, il bradipo Flash Flash a bordo della sua automobile fiammante.

Non siamo di fronte ad un capolavoro e nemmeno aguagliamo il capostipite per originalità ma siamo comunque in presenza di una storia piacevole e significativa.

Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (VI)