Regia di Danny Boyle vedi scheda film
Questo film si distingue ancora oggi dai titoli simili della serie per almeno un paio di caratteristiche: usa la catastrofe biologica che ha sovvertito la società inglese come sfondo per rappresentare i cambiamenti delle relazioni fra i sopravvissuti e le derive autoritarie che alcuni gruppuscoli impongono (vedi il plotone di soldati con la postazione vicina a Manchester) e si pone un'idea ottimistica della sua evoluzione, essendo il contagio del caso 0 avvenuto su un'isola (la Gran Bretagna) e quindi la condizione migliore da parte delle altre nazioni per operare una sorta di quarantena su di essa. Piena di citazioni, dallo storico romanzo "Io sono leggenda" di Richard Matheson (ancora prima che ne venisse realizzata la versione cinematografica con Will Smith) all'allora recentissimo "Resident Evil" agli Zombies di Romero-Dario Argento, reintepreta il clichet, riduce al minimo il conflitto con gli infetti-zombi e offre allo spettatore scene di tensione anche solo basate sulla solitudine silenzio dei luoghi: dal supermercato intonso al pic-nic presso le rovine di una chiesa. Permette inoltre di ammirare delle stupende immagini di Londra "vuota" ovvero evacuata che meritano da sole la visione del film. Cillian Murphy mette in scena un giovane e spaurito pony-express che nel corso del film affronta addirittura un plotone di soldati professionisti, forse con un salto di qualità un po' troppo brusco. Molto buona la prova di B. Gleeson, padre di una ragazzina che con lei si unisce al gruppetto che cerca una nuova speranza e li abbandona quando sembrava ormai tutto raggiunto.
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