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Aspettando la felicità

Regia di Abderrahmane Sissako vedi scheda film

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La recensione su Aspettando la felicità

di speedy34
8 stelle

Tante sono le cose da fare, gli eventi che si succedono, le persone da incontrare ed i "fatti" da raccontare... "Aspettando la felicita’"! Il diciassettenne Abdallah, ad esempio, fa visita a sua madre prima di emigrare in Europa, silenzioso e passivo spettatore di un paese.... del villaggio della sua infanzia dove si scopre egli stesso oramai straniero, tra stoffe colorate ed antiche tradizioni che impercettibilmente sfiorano la sua commossa e giovanile coscienza. Il Vecchio Maata, invece, gira per gli edifici imbiancati a calce di Nouadhibou, un piccolo villaggio di mare sulla costa della Mauritiana, a sistemare i disastrati e rudimentali collegamenti elettrici difettosi aiutato dal piccolo Khatra, occhioni pieni di curiosità e naturale abilità di evocare speranza e tenerezza. E chi, sempre "aspettando la felicità", dà lezioni di canto ad un’attenta bambina tramandando canzoni di generazione in generazione creando un ideale e necessario ponte tra le età della nostra vita. Ed il regista Abderrahmane Sissako, con occhio documentarista ma allo stesso tempo visionario e poetico, racconta di questi brevi e lunghissimi attimi di attesa di una popolazione (e più in generale di un’umanità) in procinto di partire per un’altra vita. Temi come l’esilio, la solitudine, il senso di estraneità, la paura del confronto con la modernità e con la propria storia, diventano così nel film di Sissako "Aspettando la felicità" poetiche metafore delle condizioni eterne dell’uomo: solo, in perenne viaggio e carico di speranza. Tutto questo raccontato in un film che, avvalendosi della spontaneità e naturalezza di attori non professionisti e di luoghi naturali "debuttanti" sul grande schermo, lentamente conquista con la forza di immagini (su tutte, la figura del vecchio Maata che abbandona la vita tenendo in mano una lampada alla fine di una lunga prolunga), potenza di silenzi e di sguardi di un cinema contemplativo, dove le emozioni e le sensazioni sono più importanti della narrazione.

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