Espandi menu
cerca
Welcome to Collinwood

Regia di Anthony Russo, Joe Russo vedi scheda film

Recensioni

L'autore

degoffro

degoffro

Iscritto dal 10 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 99
  • Post 165
  • Recensioni 929
  • Playlist 23
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Welcome to Collinwood

di degoffro
6 stelle

Sull'inutilità di un altro remake ufficiale del cult di Monicelli "I soliti ignoti", dopo il fallimentare "Crackers" di Louis Malle, si può essere tutti d'accordo. Al di là comunque di legittime perplessità e di un comprensibile atteggiamento prevenuto, si può con tranquillità affermare che "Welcome to Collinwood", opera d'esordio dei fratelli Russo, prodotta dalla premiata ditta Soderbergh/Clooney (quest'ultimo si concede anche un piccolo, insignificante cameo nel ruolo che fu di Totò) sia dignitoso. Sam Rockwell al posto di Gassman, William H. Macy al posto di Mastroianni, Michael Jeter al posto del mitico Carlo Pisacane alias Capannelle, Andy Davoli invece di Renato Salvatori e Luis Guzman invece di Memmo Carotenuto. Il confronto sarebbe impietoso ed ingeneroso, ma i bravi attori, caratteristi di razza per una volta giustamente promossi a protagonisti, stanno al gioco con una certa disinvoltura e brillantezza ed i due fratelli registi, occhieggiando visibilmente ma invano al cinema buffonesco e sardonico dei fratelli Coen (non ne hanno l'originalità, la corrosiva cattiveria e la dirompente personalità), confezionano un intrattenimento certo fin troppo fedele all'originale (le differenze sono impercettibili e molte gag sono copiate identiche), e piuttosto inerte ma comunque simpatico, veloce (il film dura 90 minuti scarsi), non deleterio ed irritante, come ad esempio il loro secondo film, l'orrido ed inclassificabile "Tu, io e Dupree". Il divertimento non è scatenato e genuino come nel film di Monicelli, ma qualche risata ci scappa a dimostrazione di una storia che conserva ancora intatta la sua forza comica. La sensazione di riciclo è contenuta, sebbene i due fratelli, anche autori di una sceneggiatura scolastica e pigra, non facciano nulla per rinnovare una storia ultra conosciuta, il ritmo è discreto, qualche gag spiritosa (Toto e Leon, nascosti fuori dalla finestra dell'appartamento di Pero sul ciglio, a causa delle incontrollabili vertigini di Toto sfondano il vetro e piombano nell'appartamento proprio mentre Pero parla con Carmela e con indifferenza se ne vanno affermando "La finestra ora è a posto!", l'ingresso nei sotterranei dell'appartamento del colpo con i nostri inetti che cadono nell'acqua delle fogne, il frantumarsi del vetro della finestra dell'appartamento del colpo nonostante tutte le tecniche accurate utilizzate dai nostri, il passaggio attraverso le tubature del palazzo con Toto sospeso in aria senza mutande, mentre sotto di lui un uomo e una donna litigano furiosamente, la telefonata del portinaio alle padrone dell'appartamento). Il risultato è godibile anche se la freschezza, la malinconia, il ritmo di Monicelli e la magica alchimia di un cast fantastico rimangono lontani. Alcuni vezzi del cinema americano recente potevano essere evitati (l'incipit che anticipa il finale), il moralismo con cui si chiude il film è troppo esplicito e fastidioso (Toto, dopo il colpo fallito, esorta Pero a frequentare la brava Carmela perché i soldi vanno e vengono, ma "avere qualcuno che cammina al tuo fianco è tutto!"), il linguaggio, a tratti, è eccessivamente volgare. Calzante ed incisiva invece l'ambientazione tra i poveracci di Collinwood, quartiere proletario di Cleveland (Ohio), a riprendere la Roma borgatara dell'originale. All'inizio e sui titoli di coda "Vieni via con me" di Paolo Conte a suggellare l'italianità dell'opera. Tra i titoli più o meno ufficialmente ispirati al film di Monicelli, il migliore resta ancora "Palookaville" di Alan Taylor. Presentato alla Quinzaine des Realisateurs del 55° Festival di Cannes.
Voto: 6

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati