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La freccia insanguinata

Regia di Charles Marquis Warren vedi scheda film

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La recensione su La freccia insanguinata

di cherubino
8 stelle

Brian Keith, Charlton Heston, Jack Palance

La freccia insanguinata (1953): Brian Keith, Charlton Heston, Jack Palance

Jack Palance

La freccia insanguinata (1953): Jack Palance

LA FRECCIA INSANGUINATA (1953) 

 

Mi ero già ripromesso di staccarmi per un po' dai vecchi western, perchè ultimamente ho esagerato. Ma c'erano un paio di curiosità da soddisfare in questo film di oltre sessant'anni fa.

 

Innanzi tutto, il capo indiano. Per chi è nato come me nel 1942 o giù di lì, i pellirosse erano già visti con simpatia: un popolo fiero, ingiustamente privato con la forza delle proprie terre. Ed il loro "gran capo" era magnificamente rappresentato dal forte e "buono" Kociss, tutt'uno con l'indimenticabile Jeff Chandler di "L'amante indiana" e "Kociss l'eroe indiano". Da vedere, quindi, la versione "forte e dura", dato che Jack Palance "era" il massimo della cattiveria, l'avevamo scoperto con "Il cavaliere della valle solitaria". Ebbene? Bravo, Palance, sembra proprio un Apache, ma "Toriano" (che strano nome..) me lo aspettavo ancor più cattivo! E' vero però che si è diplomato (!!) all'Est, presso i bianchi: forse un tantino ne risente.

 

E poi Charles Marquis Warren, figura molto interessante perchè anche scrittore di successo e sceneggiatore ("La maschera di fango", per esempio) e quindi cimentatosi anche con la regia e specializzatosi o quasi nel genere western. Debbo dire - non ho visto altri suoi film - che ha diretto questo con grande autorevolezza, veramente una sorpresa positiva. Magari, essendo sua anche la sceneggiatura, la storia può non essere apprezzata del tutto, però le scene violente sono giustificate e c'è una certa suspense sino al finale (forse un po' "facile"); e sono anche interessanti (ma favolistici) i riferimenti a regole d'onore, credenze e profezie del popolo degli Apaches. Fa comodo a Ed Bannon, alias Charlton Heston, esserne al corrente poichè ha vissuto da ragazzo per anni con loro.

 

A proposito di Heston, è pienamente "in parte", senza cadute di tono (e questo vale per tutti gli interpreti). E' vero, almeno per me, che, statuario com'è sempre, fatica ad ispirare gran simpatia; ma molto probabilmente questa volta è proprio ciò che si voleva da lui. All'altezza i comprimari, Katy Jurado e Brian Keith, volti ben noti che si rivedono sempre volentieri.

 

 Il mio giudizio è tutto sommato positivo: alle quattro stelle ci arrivo con un minimo di arrotondamento. 

 

 

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