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Un lupo mannaro americano a Londra

Regia di John Landis vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Un lupo mannaro americano a Londra

di undying
10 stelle

Un raro esempio di riuscita confluenza tra generi differenti. Landis, cineasta impropriamente -per questo titolo- inserito tra i maestri horror, compone una struggente storia d'amore (e odio) in una livida, grigia e sofferente atmosfera britannica. Ottimi gli effetti prostetici e di make up, frutto del premio Oscar Rick Baker. Capolavoro.

 

 

East Proctor, Black Mountains, Inghilterra. Due turisti americani, Jack (Griffin Dunne) e David (David Naughton), stanno attraversando a piedi l'Inghilterra quando, una sera, finiscono per sostare in un Pub dove vengono male accolti dai residenti, al punto che preferiscono rimettersi in cammino. Passando attraverso una brughiera, vengono assaliti da una belva feroce: Jack perde la vita, mentre David si risveglia ferito in un ospedale londinese, in stato di shock. Mentre trova supporto nelle amorevoli cure della sensibile infermiera Alex (Jenny Agutter), David inizia a fare incubi strani e inquietanti: tutti caratterizzati da fatti di sangue, compiuti da creature mostruose. Dopo le dimissioni, ospite nella casa di Alex, a David appare Jack, in avanzato stato di putrefazione ma di reale consistenza, il quale svela che quella notte, nella brughiera, i due sono stati assaliti da un licantropo. Si avvicina il plenilunio e David, per effetto di contagio, sta per trasformarsi.

 

scena

Un lupo mannaro americano a Londra (1981): scena

 

Alex ospita David in casa, appena dimesso dall'ospedale. In una sintetica frase da prova dell'innato sesto senso femminile, quando pronuncia queste parole: "Ti trovo molto attraente, e anche un po' triste."

 

John Landis, autore ben poco incline a tematiche horror, scrive un soggetto che affronta un mito (cita infatti nei dialoghi Claude Rains, Bela Lugosi e il film di Waggner) filtrato sotto una costante impostazione ironica, quando non comica (genere di appartenenza del cineasta). Per una fortunata serie di circostanze, tra le quali certamente anche l'indovinata scelta della location immaginaria di Est Proctor (in realtà il paese di Crickadarn, a sei miglia da Builth Wells), Landis compone una pellicola esemplare e indimenticabile. Forte dell'ottimo lavoro agli effetti speciali, opera dell'allora giovane Rick Baker (che gli valsero un meritatissimo premio Oscar), e della commovente interpretazione di Jenny Agutter, il regista compone l'ennesima versione di un tema "eternamente drammatico" ch'è poi quello della love story impossibile tra la bella e la bestia.

 

Riuscendo ad amalgamare in maniera esemplare horror, commedia e dramma, Landis da' alla luce il suo capolavoro. Un film delicato, paradossalmente dolce anche nei momenti più horror, che sfuma lentamente in altro genere, passando dal mito Universal (il licantropo) ad una sentimentale e commovente storia d'amore tra Alex e David: due stranieri fatti l'uno per l'altra, ma che una volontà esterna vuole separare. L'amore perde al confronto con l'odio e quel resta, di un fragile sogno, sono solo le strazianti lacrime versate da Alex, singhiozzante e perduta di fronte al corpo nudo, sanguinante e inanimato di David. Tutto per colpa dell'inutile e ingiustificato odio di paesani arretrati, xenofobi e ignoranti (la barzelletta su francese, italiano e inglese nell'aereo ne è buon esempio): loro sì le vere bestie che agiscono -con sembianze umane- in questo capolavoro immortale del Cinema, non solo di genere ma quello con la C maiuscola.

 

La fondamentale Bad moon rising, canzone che accompagna David nella dolorosa trasformazione dell'uomo in bestia.

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