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Cloud

Regia di Kiyoshi Kurosawa vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cloud

di yume
8 stelle

locandina

Cloud (2024): locandina

“nuvola informatica” termine con cui ci si riferisce alla tecnologia che permette di elaborare e archiviare dati in rete. In altre parole, attraverso internet il cloud consente l’accesso ad applicazioni e dati memorizzati su un hardware remoto invece che sulla workstation locale.

Chiara la definizione letta su internet.

Meno chiaro perché sia stata scelta la parola nuvola.

Nel lontano ’68 Che cosa sono le nuvole?  fu un cortometraggio diretto da Pasolini, parte del film Capriccio all'italiana,  una rilettura in chiave teatrale dell'Otello di Shakespeare, con marionette che rappresentavano i personaggi della tragedia.

Realtà/finzione e natura effimera delle cose, la metafora delle nuvole servì allo scopo. Le marionette finirono sul camion dei rifiuti e furono versate in discarica.

La nuvola, cloud nell’internazionale dei popoli, oggi è un prezioso servizio in rete.

Si fanno affari, e lucrosi. Si vende di tutto, se l’algoritmo si accorge di te che curiosavi, che so, su come dimagrire mangiando, su dove andare in vacanza senza accendere un mutuo, su come liberarsi di seccatori senza subire un processo, ecco che scatta l’intervento in rete e non ti liberi più, prima o poi compri il servizio, l’oggetto, la fregatura.

E quando scopri che la merce è contraffatta, che hai mandato soldi per avere vapore acqueo, è solo colpa tua.

Puoi cercare l’omino in rete che ti ha fregato, se sei fortunato lo trovi e allora, magari formando un gruppo d’intervento, vai e gli dai una lezione.

In breve, ma molto in breve per un film di due ore, questo succede in Cloud di K.Kurosawa.

Il quale K, a 69 anni, ha visto in diretta cambiare il mondo intorno a sé.

Dagli anni giovanili, quando scopriva il grande cinema del suo omonimo Akira, alla fine del secolo breve, troppo breve, il ventesimo non doveva mai finire, ci ha ridotti sul lastrico passare all’altro millennio, K ha visto ben altro che navi fiammeggianti otre i bastioni di Orione, conserva brillante memoria di quel tempo lontano, poi ha conosciuto Kitano e l’irridente gragnuola di colpi che la sua yakuza è capace di scaricare su buoni e cattivi, e oggi, dalla nuvoletta cloud, guarda giù questo mondo computerizzato, automatizzato, spersonalizzato che compra, vende, va nello spazio, gira in gondola per dimostrare di essere umano, passeggia per campi e campielli lasciando scie di dobloni.

Ma, se manca di fantasia, se ne sta abbrutito in squallidi locali pieni di scatoloni a controllare sul monitor l’andamento delle vendite.

Di merce contraffatta.

Come Joshi, appunto.

locandina

Cloud (2024): locandina

La lunga sequenza della resa di conti, seguita dal finale dove “tutti vissero (a parte quelli che  morirono) felici e contenti”, è un horror/comico nel più puro stile kurosawiano.

Joshi ce la fa, si spaventa un bel po’, piange sulla morte della cara fanciulla che mai e poi mai avrebbe pensato volesse sparargli, ma a lui dispiace lo stesso, il suo eroico assistente tuttofare lo toglie dagli impicci e il lavoro riprende alla grande, compra a poco vende al triplo, il monitor scoppia di gioia, gli sconquassati scenari di reperti industriali in disuso dove hanno fischiato proiettili di vario calibro hanno finalmente lasciato il posto al solito grigio appartamento dove la macchinetta automatica del caffè non funziona, ma la merce va e viene puntuale, gli affari vanno alla grande,  polli da spennare se ne trovano sempre nel grande mercato mondiale, basta stare sulla nuvola, pardon cloud, giusta.

Cosa fare con tutti quei soldi Joshi neppure lo sa, l’importante è averli, un poveraccio era e un poveraccio rimane, e ora non ha più neppure la donna.

Poco male, il resto di tutto è sparito, morto per sempre. Money, money, money, prima che un sano proiettile gli trapassi il cranio.

Perchè c’è sempre qualcuno che non sopporta di essere imbrogliato, anche se per pochi spiccioli.

 

 

 

www.paoladigiuseppe.it

 

 

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