Regia di Emmanuel Mouret vedi scheda film
Tre amiche (2024): Camille Cottin, Sara Forestier, India Hair
Venezia 81. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Le cosiddette "mamme pancine" portate alla ribalta dal blogger "Signor Distruggere" odierebbero questo film di Emmanuel Mouret. Ovviamente se avessero modo di vederlo, cosa per altro improbabile vista la distribuzione tutt’altro che capillare che il film avrà nelle sale italiane. Ma il problema della sua reperibilità, in fondo, non si porrebbe, nemmeno con centinaia di schermi a disposizione, poiché “Tre amiche” è il classico film francese, verboso e un po' snob, sui rapporti di coppia, privo delle qualità che servono ad intercettare i gusti degli analfabeti funzionali di cui social e forum sulla maternità e sul matrimonio sembrano pieni. Perché dunque il film non piacerebbe alle madri pancine? La risposta è che le tre amiche di Mouret si comportano in maniera opposta alle cenerentole del focolare che accudiscono mariti fedifraghi e prole. Le tre donne di Mouret sembrano agire con lo scopo di provocare “imbarazzo” e dolore all’interno della famiglia, un comportamento vietato alle numerose Penolope che tessono in attesa del rientro dei mariti. Mettere in piazza qualche peccaminoso segreto chiedendo persino il divorzio non è contemplabile dal vangelo di queste donne cresciute nell'obbedienza. Meglio dribblare, consapevolmente o meno, la verità dei fatti, e mantenere ordine in casa e pace in camera da letto. Insomma meglio non vedere quanto succede intorno.
Tre amiche (2024): India Hair, Vincent Macaigne
Joan Belair (India Hair) non è dello stesso avviso quando prende l’improvvida decisione di dichiarare al marito Victor la fine del suo amore e la scomparsa della passione dal talamo nuziale. Scandalo e dolore. Victor si prende una sbronza colossale e…
Quanto accade a seguito della confessione di Joan destabilizza l’ordine costituito della convivenza matrimoniale. Le certezze vacillano, il futuro implode sotto i piedi dei due coniugi e, come uno tsunami, la fine della relazione d’amore mette in crisi anche l’amicizia tra Joan e le colleghe insegnanti, Alice (Camille Cottin) e Rebecca (Sara Forestier), con le quali la donna condivide le proprie ansie e le proprie insicurezze.
Tre amiche (2024): Damien Bonnard, India Hair
Va detto che le mamme pancine non sopporterebbero nemmeno le amiche di Joan perché se la prima rompe il sacro vincolo spingendo marito e matrimonio verso il baratro, le altre due non aiutano ad evitare il disastro, prodigandosi in consigli e comportamenti inutili se non proprio dannosi. E se l’esortazione di Alice di tenersi buono il marito in nome della stabilità è consiglio che sarebbe apprezzato dalle regine del focolare, è pur vero che la spavalderia sessuale eccessiva delle due insegnanti, due “faciline” ruba mariti, per giunta senza figli, non sarebbe affatto apprezzata. Proprio no.
Emmanuel Mouret, però, non è un “criticone” e ama le proprie donne a prescindere. Ne racconta le decisioni e i comportamenti senza cadere nella trappola del giudizio. Attraverso un dialogo fitto racconta i loro sogni, le loro difficoltà, la difficile convivenza con l’amore ed il sesso. Le donne di Mouret si raccontano frottole, si vogliono bene, sbagliano, cadono e si rialzano, ognuna vivendo a proprio modo la vita, tra esplosioni di gioia e cronica malinconia. Così, mentre Joan cerca di capire cosa vuole da sé stessa e dagli altri, Alice e Rebecca cercano quello che non vogliono ammettere.
È proprio Emmanuel Mouret, muovendo i fili come un abile burattinaio, a suggerire alle tre donne cos'è meglio per loro. Per Alice è il fuoco della passione, per Rebecca è la propria emancipazione personale nel lavoro e nel rapporto di coppia, per Joan è l'autostima che non deve e non può prescindere dal volersi bene.
Quanti sbagli è doveroso commettere per trovare l’amore e poi coccolarlo e ripararlo dalle intemperie della vita? Tutti quelli che servono? Forse...
Mouret, nel frattempo, ci svela un segreto che non appartiene al mondo pancino. Mai accontentarsi di una relazione, di una compagnia approssimativa, di un amore a metà. Una volta compreso l'insegnamento del suo creatore, Joan si libera dalle proprie errate convinzioni, dalla zavorra del socialmente auspicabile, per cogliere l’attimo fuggente alla prima vera occasione. Alice, invece, scopre di aspirare ad un matrimonio più appagante dal lato sessuale e sentimentale. Rebecca, infine, impara ad amarsi, preludio di un cambio di prospettiva sano e duraturo.
L'amicizia rimane il legante tra queste donne così diverse e così unite. Mouret ne glorifica il significato con grazia, arguzia ed umorismo fine come nella miglior tradizione d'Oltralpe.
Tre amiche (2024): Sara Forestier, Grégoire Ludig
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