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Love

Regia di Dag Johan Haugerud vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Love

di obyone
7 stelle

 

Andrea Bræin Hovig, Tayo Cittadella Jacobsen

Love (2024): Andrea Bræin Hovig, Tayo Cittadella Jacobsen

 

Venezia 81. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Un uomo e una donna si incontrano durante una traversata in traghetto. In realtà già si conoscono. Lavorano entrambi nello stesso ospedale e come già sappiamo hanno avuto modo di confrontarsi. Lui è un infermiere, lei un medico del reparto di urologia. Praticamente soli nella sala d'attesa del mezzo che unisce Oslo alle isole antistanti, i due entrano in contatto al di fuori dell'ambiente di lavoro per la prima volta. All'iniziale fase di studio segue una curiosa chiacchierata in cui lui, Tor, si mostra socievole e spregiudicato rispetto a lei, Marianne, decisamente più circospetta ed incuriosita dalla baldanza di un uomo che non ha paura di esporsi davanti ad una superficiale conoscenza. Come da buona tradizione nordica i dialoghi vacui sulle previsioni meteorologiche sono fonte di imbarazzo. Meglio parlare di sesso e relazioni ed aprirsi su un argomento che normalmente causa molto disagio più a "Sud". 

 

scena

Love (2024): scena

 

Il fulcro di "Love", secondo film di una trilogia dedicata dall'artista norvegese Dag Johan Haugerud alle relazioni umane e sentimentali, sono Tor e Marianne anche se in realtà il film ha una sembianza corale più che accentuata. Dividono con loro le passerelle del traghetto l'infedele falegname raccolto sul molo dalla dottoressa; Heidi, amica di Marianne, impegnata ad organizzare una grande festa in onore del Comune di Oslo; Ole Harald, geologo divorziato che ha fatto conoscenza con l'urolga e se ne è fortemente invaghito; Solveig, ex moglie di Ole, alle prese con la depressione post divorzio; Bjorn che, una volta incontrato l'impiccione infermiere sul traghetto, si lascia andare ad un rapporto ben diverso dalle relazioni usa e getta programmate da Tinder e Grindr. 

 

Tayo Cittadella Jacobsen, Lars Jacob Holm

Love (2024): Tayo Cittadella Jacobsen, Lars Jacob Holm

 

Haugerud esplora le relazioni sociali e sessuali di un gruppo eterogeneo di personaggi attribuendo al biondo infermiere il ruolo di collante e provocatore. Ne nascano numerose ed appassionate conversazioni sul sesso, sui sentimenti, sulla malattia e sull'accettazione di sé e delle proprie esigenze. Se Tor manca di qualsiasi inibizione, Marianne comincia ad aprirsi a nuove esperienze sessuali mentre altri trovano via via la propria strada in amore.

"Love" è un delicato opuscolo sul più romantico dei sentimenti. Quanti tipi di amore possono esistere? Haugerud li trova nell'utopia di una città benevola e accogliente in cui tutti, a cominciare dalle autorità governative, promuovono le più disparate forme di solidarietà ed accettazione. Per Tor l'amore è forse distinto dal sesso ed è fondamentale nella cura dei malati, per Solvaig è un'amicizia generosa e disinteressata che le permette di sentirsi meno sola, per Heidi è la consapevolezza di aiutare la cittadinanza riducendo gli sprechi per una festa che toglierebbe fondi al walfare cittadino.

Si può amare in molti modi, secondo le proprie propensioni. C'è chi ama i figli, chi il proprio compagno nel momento della malattia, chi il proprio lavoro ed i pazienti. C'è chi mette la propria indipendenza su tutto ma non per questo evita di amare con il proprio comportamento sociale. 

 

Andrea Bræin Hovig, Thomas Gullestad

Love (2024): Andrea Bræin Hovig, Thomas Gullestad

 

Haugerud è un cineasta sostanzialmente nuovo nel panorama internazionale e si inserisce in un filone cinematografico "nordico" piuttosto consolidato.

Il film è eccessivamente verboso, almeno a tratti, e pur non privo di ironia e giocosità, a volte si spinge un po' oltre, nell'accademica descrizione del sesso e della sue essenza corporea. Alcuni tecnicismi, come le dissertazioni sul piacere indotto dalla prostata, sono troppo franchi per un pubblico generalista e tolgono, forse, un po' di poesia. Va detto, però, che il regista evita in tutti i modi di cadere nel pruriginoso specie nel trattare la curiosa relazione tra Tor e Bjorn che, tra il professionale ed il sentimentale, ci consente di apprendere molto sulla malattia, la sua gestione e le difficoltà che questa comporta sulla sfera emotiva e sessuale.

Bei personaggi, un tocco lieve ed un artista in ascesa che pur non potendo ambire ad un pubblico numeroso viene scoperto, per una volta, anche nel nostro paese.

 

Andrea Bræin Hovig, Marte Engebrigtsen

Love (2024): Andrea Bræin Hovig, Marte Engebrigtsen

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