Regia di Bob Dolman vedi scheda film
Il neo-regista e sceneggiatore Bob Dolman è partito, per Due amiche esplosive, da un concetto molto profondo: come si riesca, maturando, mettendo su famiglia o comunque vivendo la vita di tutti i giorni, a conciliare libertà e responsabilità. Ha deciso di elaborarlo in chiave di commedia (perché no?) e ha messo al centro della storia due mature ex amiche, ex groupie, ex collezioniste di “rockazzi” (lo dicono loro, e ne conservano le istantanee), che si ritrovano agli antipodi della scala sociale e comportamentale: la bionda Goldie Hawn è rimasta quella di un tempo, solo più triste e disillusa, la rossa Susan Sarandon è diventata una signora bon ton, rigidissima con le figlie adolescenti. Naturalmente la prima è nata per generare casino e libertà nella vita degli altri. Ma Dolman non è Billy Wilder, né il Ridley Scott di Thelma e Louise, e la libertà finisce per ridursi a una notte in discoteca (rigorosamente tra ragazze, senza nessuna aggiunta alla collezione), in un taglio di capelli che nessuno, dico nessuno, riuscirebbe a operare su se stesso in cinque minuti davanti allo specchio del bagno, in un occhio più condiscendente verso le figlie. Nessuno, nulla, nemmeno un filo del prato davanti alla casa della Sarandon, viene messo davvero in discussione, non parliamo di crisi. La commedia non graffia, non va da nessuna parte ed è persino piuttosto sciatta quanto a coerenza narrativa. Peccato per le due “ragazze” e per Geoffrey Rush, che sono bravi e meriterebbero occasioni migliori.
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