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Dogville

Regia di Lars von Trier vedi scheda film

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Viola96

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La recensione su Dogville

di Viola96
8 stelle

Umanamente scorretto. E' questa la prima espressione che viene in mente per descrivere Dogville, ad oggi, una delle migliori tra le opere di Lars Von Trier, regista difficile, strano, ma sempre intrigante, forse proprio per la 'demonizzazione' che l'opionione pubblica ha fatto della sua filmografia. Dogville è una cittadina asettica: poche persone, davvero poco, che si conoscono tutte, si amano tutte, non escono mai dal paese e vivono grazie a quel poco che riescono a racimulare. Vivono felici, per lo più, senza raccogliere nè volere noie di qualunque tipo. Le cose cambiano quando entra nel giro degli eventi della città la bella e sperduta Grace, ricercata da un gruppo di killer per non si sa cosa. Tom, scrittore fallito della cittadina, la accoglie amorevolmente, cercando di farle ritagliare un posto nella comunità.Tutto va decisamente bene, fino a quando, gli abitanti della città cominceranno davvero a far vedere il loro vero volto. Rappresentazione teatrale, brechtiana, impossibile, quella che Von Trier chiama in gioco in Dogville, film difficile da giudicare realmente, a causa della complessità dei temi. C'è, da una parte, la cittadina scura, senza contatti con il mondo, in cui gli abitanti hanno proprio paura di ciò che si trova al di fuori della comunità; la fittizia accoglienza, i sorrisi falsati, l'amicizia recitata dagli abitanti su Grace, allo scopo di ingannarla; la meschinità umana, quando i cittadini si rendono conto di poter fare di Grace quello che vogliono, tramite ricatti; la conclusione, con la vendetta di Grace, brutale. Il film è diviso in 9 capitoli più un prologo, che delinea la presentazione della cittadina e dei suoi abitanti. Man mano che si passa di capitolo in capitolo, il respiro narrativo diventa sempre più flebile, l'aria sembra più rarefatta, fino all'esplosione finale. Von Trier rifiuta di delineare psicologicamente i personaggi di contorno alla vicenda, gli abitanti, dei quali conosciamo solo i nomi e gli impieghi, proprio per descriverne la mancanza di umanità, che alla fine è il tema principale del film. Mancanza di umanità che questi esprimono in due modi principali: per le donne è la violenza, non solo fisica(la distruzione delle statuine di Grace ad opera della donna che credeva che lei fosse l'amante del marito); per gli uomini il sesso(in una celebre scena del film, Tom dice 'tutti gli abitanti di questo paese hanno avuto il tuo corpo tranne me'). Von Trier rinnega il manifesto che era stato del suo cinema. Dogma 95 non esiste più: stavolta in suo film c'è un set, luci artificiali, attori non proprio spontanei. Interessante inolte è come il danese rende la personalità femminile del suo film: Grace, che sembra un'ingenua e impaurita, ma splendida Nicole Kidman, in un ruolo decisamente significativo, ma che nel finale del film riuscirà a ribaltare il suo punto di vista. Dopo un acceso dialogo con il padre(in cui si scoprirà che Grace era fuggita di casa per non 'intraprendere la carriera' da gangster del padre), la donna viene convinta che l'uomo non può perdonare un altro essere umano che gli fa del male, solo perchè è nella sua natura('Ai cani, si possono insegnare tante cose, ma non se li perdoniamo ogni volta che obbediscono alla loro natura' dice il padre di Grace), e quindi opta per una vendetta equa. Il finale del film, tra i più brutali e a sorpresa del cinema europeo moderno, rappresenta un ulteriore rovesciamento della medaglia nel film. Questo si vede soprattutto quando Grace affronta alla fine Tom, colpevole di averla tradita, e si vendica perfino su di lui. Dall'inizio Von Trier aveva disseminato di indizi alla fine il rapporto tra i due, che si piacciono a vicenda ma che non hanno il coraggio di amarsi, e che alla fine si lasciano nel peggiore dei modi. La lontananza dall'umanità, non solo nella morale, ma anche nel set del film, è, probabilmente, il tema dominante del quasi capolavoro di Lars Von Trier. Un film di 3 ore, dalle incredibili sfaccettature e con un finale anti-lieto fine. Perchè è questo ciò che merita l'umanità.

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