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...e giustizia per tutti

Regia di Norman Jewison vedi scheda film

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La recensione su ...e giustizia per tutti

di munnyedwards
7 stelle

 

“Giuro fedeltà alla bandiera degli Stati Uniti d’America e alla Repubblica che essa rappresenta, una nazione sottomessa a Dio, indivisibile, nella quale esistono libertà…e giustizia per tutti”.

 

 

Al Pacino

...e giustizia per tutti (1979): Al Pacino

 

Questa filastrocca viene recitata da alcuni bambini nell’incipit del film mentre scorrono solenni immagini di palazzi di giustizia e aule di tribunale, un coro di speranza e di innocenza che non troverà adeguato sostegno nella realtà dei fatti, al di là delle formule magiche, la verità e di riflesso la giustizia, rimangono due utopiche facce della stessa medaglia.

Arthur Kirkland (Pacino) è un giovane e idealista avvocato che ogni giorno affronta i contorti e spesso ingiusti meccanismi del sistema giudiziario americano, il nostro protagonista cerca di mantenersi onesto e allo stesso tempo di far rispettare la legge, ma l’impresa non è delle più facili.

Quando un giudice dalla dubbia moralità e suo accanito nemico viene accusato di violenza e stupro toccherà proprio a Kirkland difenderlo, sarà l’occasione per guardare ancora più a fondo nel marciume giudiziario e per trovare (forse) una meritata rivalsa.

Norman Jewison è sempre stato un regista dall’impostazione molto solida, la sua filmografia (composta da titoli importanti come La calda notte dell’ispettore Tibbs, Rollerball e Hurricane) evidenzia una particolare predilezione per i film di denuncia o di inchiesta sociale e …And Justice for all si inserisce a pieno titolo in questo filone socio-politico.

 

Jack Warden

...e giustizia per tutti (1979): Jack Warden

 

In questo caso l’obiettivo dichiarato era quello di raccontare il mondo giudiziario attraverso gli occhi di un giovane avvocato che pur amando questa professione alla fine ne viene schiacciato, ottima la scelta di mettere in scena una narrazione che spazia con disinvoltura tra satira e dramma, in un continuo alternarsi di forti emozioni e di battute folgoranti (c’è ne sono alcune davvero notevoli).

Come spesso capita in film di questo tipo è impossibile non notare una certa faziosità nella costruzione delle vicende e nella presentazione di alcuni personaggi, i due giudici (molto bravi Forsyhte e Warden) sono chiaramente descritti in modo eccessivo e a tratti caricaturale, ma questa soluzione è assoltamente voluta e serve ad evidenziare le incredibili contraddizioni morali di chi ha il compito di giudicare il prossimo senza avere, forse, la caratura umana per farlo.

Al Pacino come al solito è grandioso, l’attore si muove in perfetto equilibro tra dramma e commedia, bellissimi e molto emozionanti i suoi duetti con Lee Strasberg, l'attore limita le sue straripanti performance ad alcune studiate e per questo ancora piu efficaci scene, inutile sottolineare come tutto il film si giovi della sua notevole presenza scenica.

Due nomination agli Oscar ma nessun premio, non bastano al film di Jewison la frizzante, irriverente e blrillante sceneggiatura di Barry Levinson e Valery Curtin, ne l’arringa finale di Pacino (quinta di nove nomination per lui) per portare a casa qualche premio.

Voto: 7.5

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