Regia di Alessandro Siani vedi scheda film
Siani e Pieraccioni sono due poliziotti pasticcioni, la ex del primo è la attuale donna del secondo. I due affrontano assieme un caso complicato, uscendone (senza capire come) trionfatori e amiconi.
Siani e Pieraccioni, due facce della stessa medaglia: il toscano è arrivato prima, ma il napoletano ha sfruttato la scia per raggiungere la vetta e ottenere risultati a sua volta eccellenti al botteghino, ma ugualmente insignificanti dal punto di vista meramente artistico. La cifra è quella nota: commedie sgangherate basate su un personaggio stralunato che, non si sa come né perché, conquista la bellezza di turno e approda a un rassicurante lieto fine totale, esistenziale. Ecco: cosa succederebbe se facessimo l'ennesimo film identico a tutti gli altri, ma con due personaggi stralunati al centro, che peraltro si dividono la stessa donna, e li facessimo interpretare proprio a Siani e Pieraccioni?, si devono essere chiesti IIF, Rai Cinema, Netflix e 01, produttori e distributori di questo Io e te dobbiamo parlare. E immediatamente hanno udito il tintinnare imperioso del registratore di cassa, che li ha convinti a proseguire a testa bassa l'operazione. C'è poco da ridere, poco di cui emozionarsi, poco persino da seguire nei cento minuti di questa pellicola, un polpettone di battutine e cliché comici completamente scritto addosso ai due (limitati, il che non aiuta) protagonisti; se il copione risulta firmato da Alessandro Siani e Gianluca Bernardini con la collaborazione di Leonardo Pieraccioni, quantomeno in regia l'unico nome accreditato è quello di Siani. Non che cambi granché, dato il pasticcio davanti a cui ci si ritrova. Nel cast compaiono inoltre Peppe Lanzetta, Giovanni Esposito, Francesca Chillemi, Enrico Lo Verso, Brenda Lodigiani, Biagio Izzo e Sergio Friscia. Curiosità: il nucleo della trama (due amici poliziotti con una donna in comune chiamati a una missione ardita, lieto fine preterintenzionale incluso) è il medesimo del film tv Occhio a quei due (Carmine Elia, 2009) con Ezio Greggio ed Enzo Iachetti: magari la confezione era meno curata, ma l'intesa tra i protagonisti funzionava sicuramente meglio. 2,5/10.
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