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Venom: The Last Dance

Regia di Kelly Marcel vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Venom: The Last Dance

di Marco Poggi
6 stelle

Arrivato al terzo Venom, Tom Hardy (non solo interprete, ma anche produttore), cerca di rattoppare, assieme alla regista Kelly Marcel, una trilogia fantastica che ha dato più delusioni che consensi (anche a causa che il suo simbionte agisce, senza avere uno Spider-man di riferimento), introducendo, a sorpresa, un nuovo avversario, Knull.

Arrivato al terzo Venom, Tom Hardy (non solo interprete, ma anche produttore), cerca di rattoppare, assieme alla regista Kelly Marcel, una trilogia fantastica che ha dato più delusioni che consensi (anche a causa che il suo simbionte agisce, senza avere uno Spider-man di riferimento), introducendo, a sorpresa, un nuovo avversario, Knull il re esiliato dei simbionti , dalla faccia simile a quello dello zio Tibia, degli horror, e chiudere con un film che alterna momenti e personaggi trash a sequenze d'azione che vorrebbero essere spettacolari, ma anche un po' commoventi. Film tamarro e horror, con insettoni cattivi (praticamente è un film alla "ALIEN", ma senza la geniale supervisione di Ridley Scott, o James Cameron), che lascia il tempo che trova, in cui appaiono anche Chiwetel Ejiofor (il barone Mordo, dei film del dottor Strange, dell'MCU), nei panni di un generale dell'esercito, che da la caccia ai simbionti, quindi anche a Venom, Juno Temple (altra attrice, che, come Tom Hardy, proviene da "IL CAVALIERE OSCURO IL RITORNO", di Christopher Nolan), in versione scienziata, ed un triste Rhys Ifans (ex-Lizard di "THE AMAZING SPIDER-MAN", del 2012), che fa l'hippie, con famiglia in cerca dell'area 51. Tour de force fra Messico, Las Vegas e la misteriosa Area 51, dove Tom Hardy è costretto a essere la caricatura di sè stesso per gran parte del film,  perché la trama è così ingarbugliata, che riescono persino ad infilarci cavalli, pesci (tutti mutati, in nero, in una scena centrale del film) e la signora Chen, in vacanza a Las Vegas, che si mette a ballare  "DANCING QUEEN", degli Abba con Venom. Meno tremendo del solito, però, il rapporto Eddie e il simbionte che lo ospita, anche se sembra sempre di assistere ai botta e risposta di Michael Knight e il computer parlate Kitt, di "SUPERCAR" (e Tom Hardy non si meriterebbe questo, perché ne vale 10 di David Hasselhoff). Inoltre, Venom non è l'unico costume nero vivente alieno che compare nei film, ce ne sono altre di unioni simbiontiche, che avvengono nell'area 51, maschili e femminili, tutti contro gli insettoni di Knull, antagonista appena accennato, che minaccia di tornare altrove (e temo, lo farà). Peccato che il film si accenda solo nel finale, ma questo capita quando a dirigere il tutto è una dilettante allo sbaraglio, come Kelly Marcel. Rivedremo Knull in uno dei prossimi Spider-man, con Tom Holland? Chi lo sa? Quel che si sa è che la Sony cerca un suo personale Thanos e quello potrebbe essere proprio Knull.

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