Regia di Alessandro Tonda vedi scheda film
Il nibbio (2025): locandina
AL CINEMA
"Io considero ogni rapimento come questo, come un episodio di guerra".
In un Iraq dei primi anni 2000 in cui truppe internazionali intervenute per riportare ordine nel caos del "dopo Saddam", la giornalista italiana inviata del quotidiano Il Manifesto (una intensa Sonia Bergamasco), a un certo punto viene tradita o presa di mira per una azione dimostrativa e quindi rapita da un commando armato mentre era in procinto di intervistare alcuni profughi di Fallujia.
Sarà liberata dopo estenuanti e complicate trattative grazie all'intervento dell’alto dirigente del SISMI Nicola Calipari (un motivato e perfetto Claudio Santamaria), dopo un drammatico negoziato che sembrerà finir bene, concludendo però con un erroneo inseguimento che portò al ferimento, per fortuna lieve, della reporter, ma anche all'uccisione del Callipari, ad opera di mal coordinati e poco informati soldati statunitensi.
Il nibbio (2025): Claudio Santamaria
Il nibbio (2025): Claudio Santamaria
Alessandro Tonda, dopo il thriller dal respiro europeo più interessante che riuscito intitolato The Shift (2020), con Il nibbio dirige un solido thriller politico-asociale incentrato sulla figura integerrima e tenace di un esemplare servitore dello stato, che sacrifica ogni impegno ed aspirazione personale per la causa.
Lo assistiamo persino intento senza indugio ad abbandonare in tutta fretta la prospettiva di una vacanza al mare con l'adorata famiglia, pur di concentrarsi sul caso che gli darà fama e meritata gloria, ma lo condurrà ad un sacrificio per un errore madornale di informazione ed organizzazione.
Il nibbio (2025): Claudio Santamaria, Anna Ferzetti
Il nibbio (2025): Sonia Bergamasco
Il film di concentra sulle concitate trattative che portano il funzionario a volare in Iraq ed organizzare in prima persona ed ostinatamente la complessa trattativa che porterà, suo malgrado, alla liberazione dell’ostaggio.
"Qua sul campo ci sono io, e decido io!" Un film girato in modo impeccabile, con uno stile forse un po' televisivo, ma efficace al drammatico, concitato racconto di un sacrificio di stato.
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