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Mia moglie è un'attrice

Regia di Yvan Attal vedi scheda film

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La recensione su Mia moglie è un'attrice

di FilmTv Rivista
6 stelle

«Ma faranno sul serio?» Quante volte il pubblico ingenuo e meno ingenuo si sarà fatto questa domanda davanti alle scene di sesso dei film (non hard-core, ovviamente)? E quante volte l’ambiguità è stata sfruttata a fini pubblicitari? (Ricordo anche leggende di bimbi concepiti sul set…) Su questa pruriginosa curiosità, che comunque riguarda elementi non secondari nel funzionamento del divismo, si basa interamente il film diretto e interpretato da Yvan Attal, nel ruolo di un cronista sportivo consorte di una attrice, cil quale a poco a poco matura una malsana gelosia nei confronti dei colleghi impegnati in ruoli erotici con lei, e soprattutto verso l’attempato John (Stamp). Lo spunto poteva bastare al massimo per un corto, e infatti la vicenda si ripete un po’ e c’è una trama secondaria abbastanza inutile. Attal è un po’ un franciosetto tutto mossette e maglie con le maniche lunghe. Ma la confezione è di alto livello (musiche di Brad Mehldau), e Charlotte Gainsbourg non cessa di essere uno schianto. Da segnalare per par condicio una bizzarra scena, un po’ alla Pozzetto ma divertente, con una troupe che lavora senza vestiti, e in cui viene esibita una inconsueta varietà di nudi frontali maschili.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 9 del 2003

Autore: Emiliano Morreale

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