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Il tempo della mietitura (Inizio d'estate)

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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La recensione su Il tempo della mietitura (Inizio d'estate)

di alan smithee
9 stelle

LE STAGIONI DI YASUJIRO

Il fatto che la bella Niriko stia avvicinandosi alla trentina senza aver ancora pensato a sistemarsi sposando un uomo coerente col proprio status di figlia di una famiglia medio-borghese, impensierisce gli ormai anziani genitori, che tentano in tutti i modi di combinarle un matrimonio.

Ma Noriko, facendosi forza grazie alla sua amica, che come lei ama la libertà e l'individualismo, cerca di opporsi alle richieste dei genitori, e di prolungare il più possibile il suo stato di autonomia, dedicandosi con dedizione al lavoro di segretaria.

Quando però la ragazza, improvvisamente, comincia a provare uno strano sentimento nei confronti del suo vicino di casa, nonché collaboratore della sorella maggiore Koichi, e la madre dell'uomo la convince a sposarlo, ecco che per Noriko si prospetteranno dei problemi e non pochi imbarazzi quando apprenderà che i genitori non vedono di buon grado quell'unione, prospettando per la figlia un marito più altolocato, che intravedono nella figura di un anziano dottore un po' squattrinato, con a carico una figlia già adulta.

L'intransigenza di Noriko ad andare avanti per la sua strada farà desistere i genitori da quella loro impresa contrastante, che poco per volta tramuteranno quel sentimento di quieta rassegnazione, in una consapevolezza che li vede convinti ad appoggiare le scelte deliberatamente prese dalla loro ormai adulta prole.

I giochi sono fatti, l'età fertile ormai raggiunta per la nuova generazione, mentre gli anziani è giusto che si ritirino per concludere degnamente e nel meritato riposo gli ultimi anni di una vecchiaia che ognuno si augura serena e piena di gioie.

La famiglia di attori di Ozu è sempre la stessa, ed è una gran circostanza, che rassicura e aiuta a sentirsi, anche da spettatori esterni, ma per nulla isolati da quel contesto ormai noto e assimilato, letteralmente come parte integrante ed osservante del medesimo nucleo.

Le stagioni mutano, la saggezza finisce prima o poi per ispirare ogni persona verso la scelta più oculata, e la vecchiaia serve per formulare bilanci votati alla saggezza e alla pacatezza, che ci tolgano finalmente di dosso quegli impulsi e quei preconcetti che il vivere in un contesto sociale sempre più strutturato e convulso ci hanno creato.

La magia della vita che si guarda indietro ispirando sentimenti di serena autocritica e trovando il modo di perfezionarsi tendendo all'armonia dell'anima, si ripete come una costante della poetica dell'autore, e diviene l'aspetto più trascinante e dirompente in questo meraviglioso ulteriore affresco familiare del grande autore nipponico.

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