Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
“La vendetta è un piatto che va servito freddo”
Si apre con questa frase scritta su campo nero il 4°, bellissimo film di Tarantino.
Una frase che lascia solo immaginare la storia che sta per cominciare, perché, in realtà, l’impeto di questa vendetta è così travolgente e violento che si rimane a bocca aperta fin dai tragicie brutali titoli di testa in bianco e nero, accompagnati da una melodia che sembra quasi un canto funebre, e dominati dallo splendido viso di Uma Thurman, mai così bello e affascinante, anche se sporcato di sangue, tumefatto e devastato dalle ferite, che cattura lo sguardo e inchioda alla sedia così come la suadente voce del misterioso Bill che le pianta una pallottola in testa.
Dopo quest’inizio shock, il film si snoda in modo originale e complesso.
La storia non è lineare, ma divisa in capitoli, come fosse un libro di cui si stanno leggendo le pagine insanguinate, e interrotta da flashback: un meccanismo a scatole cinesi che lentamente svela come sono andate le cose e mostra la terribile vendetta della “Sposa”, tornata alla vita 4 anni dopo la strage in chiesa, e pronta a tutto pur di saldare il conto col suo antico capo e amante.
Tarantino rende unico e irripetibile questo lungo viaggio di odio e morte, girando un film che non rientra in nessun genere , ma che mescola, con un’alternanza a tratti turbinante, caratteristiche tipiche dei b-movie, delle pellicole di arti marziali e del cinema orientale, dei thriller, dei noir, elementi pulp ed estrema stilizzazione della violenza , toni tragici e solenni ,sottolineati dal livido bianco e nero che si stende, come un velo, sulle scene più cruente, ma anche toni fumettistici e ironici, illuminati da cromie sature e brillanti, molto anni’70.
Un melting-pot che lascia senza fiato, un mondo in cui sono le donne a comandare, ad uccidere, a sfidarsi, a morire o a sopravvivere, terribili macchine di morte, sovrastate e adombrate, tutte, dalla bellissima guerriera Beatrix-Black Mamba- Uma Thurman, musa del regista e spietata nemesi bionda, un’anti-eroina a tutto tondo, una power-girl tosta e determinata, ma anche fragile e distrutta da un profondo, incolmabile dolore. Una donna di cui è difficile non innamorarsi e da cui è difficile separarsi.
Un capolavoro!
Con quella benda sull’occhio coordinata con la divisa da infermiera è fantastica!
Letale e bellissima, sembra quasi una dea.
Convulsa, raffinata, surreale ( come la bellissima scena del duello nel giardino), citazionista fino all’estremo: Geniale.
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