Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
"Sarebbe facile liquidare questa frastornante fantasmagoria, che celebra sopra le righe l'unione dello spaghetti western con il kung fu, come l'opera di un pazzo. E sarebbe altrettanto facile schierarsi sul fronte dei cinefili, che prevediamo in estasi di fronte a una simile monumentalizzazione del cinema di serie B. Cerchiamo di tenerci in mezzo, considerando l'impasto fra la componente esibizionistico - patologica e il travolgente talento visivo. Ciò che salva 'Kill Bill' da restare un irritante museo degli orrori è l'iperbole grottesca, che contiene sempre una punta di umorismo. (...) In tanto delirio da teatro della crudeltà, dove i morti ammazzati sono più numerosi che in un dramma elisabettiano, scopriamo quindi un'autentica nota dolente, la condanna di chi provoca sofferenze all' infanzia. E visto il numero di minorenni vittime di atrocità pubbliche e private nel mondo in cui viviamo, si avverte che l'allarme di Tarantino, pur privo di connotazioni moralistiche, è straziato e sincero. Ma la risposta è atrocemente anticristiana: in questo contesto infame non c'è posto per il perdono, chi subisce un'offesa può solo pensare a vendicarsi. Altra connotazione: se un film come 'Kill Bill' si fa accettare per virtù di stile, i suoi protagonisti maledetti in parte si riscattano rispettando un paradossale codice d'onore
La sposa" una volta faceva parte del un gruppo elitario di killer noto come la Deadly Viper Assasination Squad (DiVAS) . Bill, il capo della banda, decide di eliminarla durante il suo matrimonio e le tende un imboscata. Unica superstite del bagno di sangue che ne segue, si risveglia dal coma dopo quattro anni e va alla ricerca della sua vendetta...
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