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Hulk

Regia di Ang Lee vedi scheda film

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La recensione su Hulk

di scapigliato
8 stelle

Correte a vederlo...Prima che si arrabbi! Non puoi farlo tutti i giorni un film così! Il mix che Ang Lee ha creato centra il cuore dello spettatore, anche quello disimpegnato della domenica. C'è tutto ciò che serve: il conflitto interiore, quello esteriore, il buono contro il cattivo, una storia d'amore che non se la viaggia bene, gli effetti speciali, ecc... Se è vero che c'è un Hulk in ognuno di noi, è anche vero che c'è anche un "padre di Hulk" dentro di noi, o un generale Ross... Insomma Ang Lee dipinge un quadro bellissimo ("Hulk nel deserto" sono immagini piene di poesia), dove si avverte che fare arte è come sognare, e solo nei sogni siamo veramente liberi. C'è chi scrive, chi dipinge, chi recita, chi scolpisce, chi compone, chi canta per sentirsi libero e abbracciare quella sensazione eterna di soddisfazione personale. Hulk, invece, si arrabbia. Ma è solo una traduzione narrativa per il grande schermo, perchè la violenza non rende assolutamente liberi, ma la storia era questa. E chi meglio di un omone verde che spunta fuori da te stesso per rappresentare la libertà segregata che abbiamo di dentro. Messa in cattività da una società sterile e calcolatrice, in cui due più due fa 11 settembre! Ad avallarlo c'è anche il momento più alto del film, quando padre e figlio sono messi a confronto come sul palco di un teatro, che rimane, insieme al grande schermo, il non-luogo più immediato in cui far incontrare vita e arte, sogno e realtà. Il punto di forza del film? Gli occhi di Nick "Cane Bastonato" Nolte.

Su Sam Elliott

Si diceva male di questo cattivo. Sembrava che Sam Elliot fosse di un fuori luogo incredibile. E non è del tutto sbagliato. Ma, almeno nel primo tempo, è capace di essere un buon villain, anche se poi il proseguire della storia lo ammorbidisce.

Su Nick Nolte

Ruba la scena come vuole e a chi vuole, e quando vuole. Capita solo ai più grandi. E' uno dei suoi ruoli più beli, che più si avvicinano al suo personaggio capolavoro, il Wade Whithouse di "Affliction". I suoi occhi, il suo sguardo, il suo corpo stanco (una semi-costante dei suoi personaggi), lo rendono accattivante, tanto che le sue vigliaccherie ti entusiasmano, piuttosto che disgustarti (o forse perchè amo i villain, può essere...). Sta di fatto che il padre cattivo interpretato da Nolte, non è un vero cattivo, ma un padre "contro" che, alle strette, cerca di rubare tutta l'energia del figlio, proprio per lasciarlo senza, e riconsegnarlo così al mondo come un vero essere umano. Io l'ho interpretato così, ma avrei preferito il contrario, sempre per l'amore che ho per i "cattivi". Comunque, Nolte, in "Hulk", rimane il punto di forza di un film bellissimo.

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