Regia di Adrian Lyne vedi scheda film
Non è certamente un capolavoro, ma nemmeno un filmaccio di serie B. È una trasposizione cinematografica sempliciotta e un pó banale di una realtà familiare che nella società odierna si è fatta larga strada e per questo non desta nè scalpore nè stupore. Non è una novità l'adulterio e nemmeno il fatto che una donna possa sciegliere di rinunciare all'amore passionale e travolgente in favore di un rapporto tiepido e abitudinario che tenga salde le fondamenta familiari. Non è una novità che si possano costruire relazioni interamente basate sull'attrazione sessuale e che queste possano, talvolta, rimpiazzare legami molto più completi e profondi. Non è una novità che si possa anche uccidere per amore e gelosia, di delitti passionali ne conosciamo un'infinità. È certo un pó più strano che una donna che ha scelto di tradire ripetutamente il marito dal quale non si sente più attratta, nonostante il grande fascino e la grande dedizione di quest'ultimo, si convinca definitivamente di voler rimanere con lui quando lo scopre un omicida. Tutto il film ad aspettare una svolta e quando questa arriva è certamente poco credibile. Però nel complesso il film si lascia guardare, non annoia particolarmente e le scene di sesso sono eccitanti senza risultare di cattivo gusto. E se si volesse dare anche all'epilogo inverosimile un significato, largo spazio alle opinioni. Che l'amore razionale vinca sempre su quello passionale? O che la donna avesse bisogno di vedere il marito impazzire per lei per poterlo finalmente riaprezzare? O che si sia accontentata del marito perché in fondo era l'unico rimasto in campo? Dopo pochi minuti dalla parola fine non ci si pone più queste domande e si pensa certamente ad altro, ma nella lista dei peggiori film che io abbia visto questo ancora non rientra.
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