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Family Therapy

Regia di Sonja Prosenc vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Family Therapy

di yume
7 stelle

 

locandina

Family Therapy (2024): locandina

“Questo film nasce da un fatto personale. Quando ero bambina, la nostra auto prese fuoco sul ciglio della strada. Da questo ricordo d’infanzia, di auto che passavano e non si fermavano, è nato Odrešitev za za?etnike… È questo che mi ha incuriosito: chi sono le persone che scelgono di non fermarsi? … Il film inizia come una satira sociale, una lente attraverso cui scrutare le questioni sociali contemporanee. Tuttavia, un po’ alla volta, la storia si trasforma in un’esplorazione più profonda della condizione umana. Il film non si limita a mettere in discussione le azioni di coloro che non si fermano ad aiutare, ma indaga anche le ragioni alla base delle loro scelte. L’indifferenza verso il mondo che li circonda è acquisita, è sintomo di un disturbo sociale più ampio? O forse hanno paura di affrontare la loro vulnerabilità?” (S. Prosenc)

Family therapy è un film sloveno presentato quest’anno al Trieste film festival, che ha scelto locations in Friuli, Gorizia, oltre che nell’area balcanica fino alla Serbia.

Eppure sembra che la villa in cui si svolge l’azione sia in un posto qualsiasi della ricca Europa del Nord o, ancor più, lungo la costa californiana .

Immersa in una vegetazione lussureggiante, oltre il parco c’è boscaglia di sterpi. Grandi vetrate la rendono trasparente, l’arredo è il lussuoso minimal della ricca borghesia che non ha confini, da est a ovest, da sud a nord, i figli del capitale si somigliano tutti e il mondo attorno a loro non esiste.

E poiché il pianeta Terra sembra ormai aver esaurito il suo interesse per chi ha di ogni suo bene fatto esperienza e profitto, il capofamiglia ha un desiderio, ma che dico? un progetto forsennato: andare nello spazio (cos’altro ha fatto, del resto, Bezos tempo fa, prima di approdare in laguna?) .

Il nostro occhialuto padre dall’aria non molto acuta ha già pronto casco, tuta e quant’altro, deve solo aspettare di vincere il primo premio messo in palio da un‘ agenzia a ciò preposta che pone come condizione primaria che sia una famiglia perfetta quella che partirà.

E la sua è perfetta, meglio di così cosa può volere?

Li vediamo all’uscita dall’aeroporto, un trittico asettico che ricorda l’immobile ieraticità di un’icona bizantina, vengono avanti rigidi, ma poi qualcosa accade.

E’ l’arrivo di Julien, primo figlio di lui, sconosciuto all’attuale moglie e figlia, mai sentito per circa venticinque anni.

scena

Family Therapy (2024): scena

Perché sia arrivato e da dove non sapremo mai, come in Teorema di Pasolini è un corpo estraneo che sembra venuto da quello spazio dove il ricco padre anela andare, non possiede nulla, solo una bellezza magnetica che scatena pulsioni e attrazioni.

Ma dietro la lussuosa facciata di perbenismo della famigliola si nascondono spaventose cancrene che una regia ben calibrata fa trapelare quasi in sordina, poco per volta, siamo dalle parti di Haneke e Lantimos, il senso opprimente di vuoto agghiacciante si fa strada serpeggiando, si avverte l’imminenza di un cataclisma. In realtà non accade nulla di serio, l’intento satirico diventa così scoperto, una banale caduta della figlia diventa un trauma da curare per mesi, il quadretto ideale di famiglia perfetta si rompe come la vetrata colpita da un sasso, e il sogno di andare nello spazio tramonta.

Julien continua a guardare con aria divertita il misero spettacolo familiare, la santa trinità di padre madre e figlia continuerà a vivere fuori dal mondo perché è così che vanno le cose, ma forse con qualche certezza in meno.

L’azione procede con andamento ellittico, spesso stralunato, le vite dei personaggi si scontrano come in una giostra che gira ma con la manovella rotta, il bel cerbiatto che fa la sua apparizione sulla scena finale è un auspicio? una speranza? un’allucinazione?

Dipende dallo sguardo.

 

 

 

www.paoladigiuseppe.it

 

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