Regia di Eileen Byrne vedi scheda film
La fossa delle Marianne (2024): Luna Wedler, Edgar Selge
Tinder? Meetic? Suvvia, un po' di serietà. Mi è stato raccontato che la più prolifica fucina di incontri è il camposanto dove vedove e vedovi si recano per depositare fiori sulle lapidi e lenire, così, la propria solitudine. Dalle mie parti basta un giro tra le tombe e le coppie sono fatte.
Ma per mettere insieme un vecchio vedovo ed una giovane ragazza ci vuole ben più di una moderna diavoleria digitale e molto più di un cimitero durante le ore di visita. Sono mondi inconciliabili quelli di Paula ed Helmut, e la regista lussemburghese Eileen Byrne ha cercato di avvicinarli con uno stratagemma rocambolesco ed avventuroso.
È così che nasce "La fossa delle Marianne". Con un vecchio pazzo tombarolo ed una giovane dottoranda che non riesce a dormire e cerca la pace smarrita sul luogo di sepoltura dei propri cari. Poi arrivano le urla della security e la fuga in piena notte in un camper sgangherato, quanto la coppia che s'è formata dal nulla. Lui vuole scappare in Alto Adige in compagnia di un'urna e di un cane e lei vorrebbe andare a Trieste...
La fossa delle Marianne (2024): Luna Wedler, Edgar Selge
Paula ed Helmut fanno conoscenza in maniera inusitata e tra bisticci e battibecchi intraprendono un viaggio in cui si aprono un po' alla volta scoprendo i molti punti in comune che la vita, beffardamente, ha assegnato loro. L'opera prima della regista lussemburghese non è certo originale nella struttura. Si avvale del viaggio come metafora della vita e sfrutta le pause del "motore" per scavare nelle emozioni e nel vissuto dei due protagonisti. Ma in fondo che importa se di pellicole on the road ne è piena la storia del cinema?
"Tutti cercano qualcosa, magari per vie infinite, magari per vie difficili e misteriose" scriveva Francesco De Gregori.
Helmut e Paula cercano qualcosa. Una fine dignitosa, il desiderio di tornare a vivere, il sonno perduto, gli affetti persi lungo il sentiero della vita. E la fuga in camper, già celebrata da Paolo Virzì in "Ella & John", è la via difficile e misteriosa, nonché casuale e tortuosa, che il destino sceglie per i due protagonisti. Alla fine del viaggio c'è, ad attenderli, la serenità che mancava da tempo e la risalita dalla profonda depressione della colpa.
Eileen Byrne non inventa nulla ma con grazia, ironia e delicatezza affronta temi importanti come l'elaborazione del lutto, la morte, l'amicizia, il dolore profondo, senza eccedere in facili sentimentalismi. Non è poco. Per questo risulta più facile perdonare qualche peccato veniale della scrittura. E perdersi nei siparietti tra Helmut s Paula diventa motivo per rammentare che tutto succede per caso ma che c'è sempre un senso in ciò che succede.
Cinema Teatro Santo Spirito - Ferrara
La fossa delle Marianne (2024): Luna Wedler, Edgar Selge
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