Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Prodotto commerciale girato da Coppola per sopperire agli esorbitanti costi di APOCALYPSE NOW e al fiasco commerciale di UN SOGNO LUNGO UN GIORNO. RUSTY IL SELVAGGIO, esce il medesimo anno de I RAGAZZI DELLA 56' STRADA, pellicole che si rifanno a quei classici degli anni 50' come IL SELVAGGIO e GIOVENTÙ BRUCIATA. Storia di ragazzi di strada e bande giovanili (anche se in realtà di bande non vi e' ombra, sono i protagonisti che rimpiangono i tempi in cui c'erano), dove Coppola colloca la storia in un imprecisato periodo tra gli anni 60' e 70', in un'altrettanto imprecisata città americana (forse Tulsa, in Oklahoma). Indiscutibilmente pregevole dal punto di vista tecnico, fotografato con un bianco e nero espressionista che valorizza le scene nella fatiscente casa dei due protagonisti, nei vicoli malfamati e nel locale dei biliardi, il film arranca dal punto di vista narrativo, con una sceneggiatura e dialoghi pesanti e noiosi, che trattano temi come libertà e spazio vitale. Irritante Matt Dillon, esageratamente malinconico e taciturno Mickey Rourke. C'è spazio anche per alcuni momenti onirici e surreali, con la trovata dei pesci combattenti colorati (il film e' in bianco e nero) nell'acquario del negozio di animali che tanto ossessionano il personaggio interpretato da Rourke. Cast che comprende, oltre Dillon e Rourke, giovani di belle speranze quali Nicolas Cage, Diane Lane, Chris Penn, il grande veterano Dennis Hopper e il cantautore Tom Waits, barman puritano che non sopporta le parolacce. Sopravvalutato.
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