Regia di Paul Weitz, Chris Weitz vedi scheda film
Trentottenne scapolo e lavativo (campa di rendita su una canzone natalizia scritta dal padre) Will (Grant, faccette e sorrisini insopportabili, ma si vedono le rughe tra un po’ la smette) si ravvederà grazie all’apporto-disturbo del figlio di una madre-single, con cui Will entra in contatto per caso. Le commedie romantico-buoniste inglesi si sono spesso distinte dalla retorica qualunquista che domina oltre oceano, tuttavia, “About a Boy”, nonostante sia ambientato e girato a Londra, è di produzione americana. E si vede: i fratelli Weitz operano per luoghi comuni e macchiette poco credibili; prima distruggono tutto (i superficiali e parassiti, come gli ex-hippy iper-protettivi), poi si scatenano in un buonismo eccessivo poco credibile, in cui si salvano tutti. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e non basta un po’ di buona musica pop per coinvolgere veramente lo spettatore. Quando poi vediamo che Weitz e Weitz hanno anche la pretesa di usare riprese dall’alto, zoommate ed altri piccoli trucchetti da videoclip, il tutto diventa insopportabile. *
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