Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Shyalaman a volet ci prende, a volte meno; qua, ci prende.
Ok, la prima parte è forse troppo lunga e ripetitiva, per quanto abbia il suo perché. Shyamalan non è quasi mai banale nei suoi film, anzi, e qua immagina un serial killer, uno che rapisce a caso le sue vittime, che poi tortura, uccide, smembra…orbene, costui ha però la classica famiglia, ovviamente ignara di tutto, e ora tocca a lui portare l’adorata figlia pre-adolescente al concerto della tipica cantante adorata dalle ragazzine. Altro non aggiungo e non va detto, se non che, viene specificato quasi subito, tutto il concerto non è altro che una enorme macchinazione per tentare di catturarlo.
Nella seconda parte del film l’adrenalina decolla; nel complesso non sono neanche troppe le situazioni fuori dalla realtà, quelle in cui dici, ok, questo è impossibile, questo non poteva accadere….siamo in una quantità “normale”.
La storia regge e attrae, si vuole vedere come cavolo andrà a finire; il film è interessante e io sono per un 6/7. Bravi un po’ tutti, dal protagonista Josh Hartnett, alla ragazza che fa la cantante, che poi pare sia veramente una cantante e soprattutto è la figlia del regista, e questo spiega forse perché nella prima parte ci siano un po’ troppe canzoni, e scatta una specie di cortocircuito, con Shyalaman perso dietro sua figlia in un film in cui si racconta di un serial killer matto per la sua, di figlia.
Critica un po’ divisa su questo film, pare sia piaciuto più in Europa che in America; da noi arrivò addirittura al secondo posto delle classifiche settimanali d’incasso; anche nel mondo il film è andato bene.
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