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Cuori estranei

Regia di Edoardo Ponti vedi scheda film

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La recensione su Cuori estranei

di wark
4 stelle

Il film mi ha ricordato molto il film "Le cose che so di lei". Lo schema dei personaggi e soprattutto il modo di collegarli all'interno della trama pseudoaltmaniana mi é parso decisamente scontato e macchinosamente reso da una regia che sembra essersi messa nei guai da sola. Le intenzioni sono buone e ricche in tutti i sensi, ma la resa mi risulta piuttosto anonima, nitido calco della personalità dietro la mdp.

Sulla trama

Non molto da dire sulla trama...lo spettatore ha sempre la soddisfazione di dire " Ah, io c'ero già arrivato ". Il canto angelico della bimba che funge da link tra le figure femminili/protagoniste del film dovrebbe ricordare a personaggi e spettatori che la speranza c'é sempre dietro ad un sorriso, ma invece dà l'impressione di essere uno dei bimbi della filastrocca di Nightmare che canta la nenia di Profondo Rosso...non ci siamo

Su Gérard Depardieu

Forse per l'amicizia con la Loren, forse per comprarsi il Boujoulais in questi tempi di sconvolgimenti metereologici, sembra che curi davvero il proprio giardino e nel ruolo è bravo, ma sottovoce dopo ogni battuta dice,,,o,k, guardatemi in questo film e aspettate che ne faccia uno di cui davvero mi interessi !!!!!

Su Klaus Maria Brandauer

Impeccabile come sempre

Su

Quando esce dal carcere, la prima volta che compare nel film, un sorriso spunta sul viso di ogni cinefilo. Ma non é un sorriso allegro, bensì un sorriso pirandelliano,,,perché un attore bravissimo che sfonda lo schermo deve essere condannato a ruoli da cattivo o degenerato in attesa di redenzione solo per aver lavorato in "Arancia Meccanica"?

Su Deborah Unger

E, il Nicholas Cage femminino: due espressioni al massimo, tutto sta a darle il ruolo giusto perché quelle due espressioni sono poche, ma sono fenomenali, Ponti come Cronenberg prima di lui c'ha azzeccato,

Su Mira Sorvino

Disperata, come in "Norma jean e Marilyn" e brava come lo è spesso, anche se ha dato di meglio in altre occasioni, ma hanno fatto male a darle un personaggio così sensibile inadatto alla sua indole di attrice e, dicono, di persona. L'impressione é che sia lei la prima ad essere arrabbiata con Ponti e forse con se stessa per aver accettato l'ingaggio. Un' altra impressione é che mentre il riso della Uger e della Loren alla fine del film sia agrodolce e speranzoso, quello della Sorvino sia a metà tra l'isterico e il liberatorio.

Su Edoardo Ponti

Quale regia ?!!

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