Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
Un film estremo, sperimentale, affascinante.
Può piacere o irritare sin dalle prime immagini, senza dubbio.
Van Sant utilizza tutto il suo straordinario talento visivo per raccontare l'odissea di due amici (entrambi chiamati "Gerry") che si perdono in mezzo alle badlands americane.
Partono per fare una passeggiata, non si portano nulla con loro, cercano forse delle ossa di dinosauro (forse eh) e improvvisamente si perdono. Non trovano pià la via del ritorno.
Continuano a camminare, in mezzo all'oscurità, sotto il sole cocente. Attraversano luogi sconfininati, deserti, che non possono appartenere allo stesso unicum spaziale.
Non si parlano quasi mai, e alla fine, allo stremo delle forze raggiungono il deserto di sale della death valley. Solo uno sopravvive.
Tutta qui la storia di "Gerry". Si potrebbe con facilità affermare che è un film sul "nulla". Eppure ha un fascino ipnotico, che si colora di molteplici metafore e ambizioni, che sono impossibili da decifrare e descrivere.
Cosa cercano i due amici? Perchè il deserto? Intorno a cosa ruotano i loro discrsi? I due "Gerry" sono forse due parti della medesima persona?
Un cinema esigente, complesso, non per tutti. Eppure incredibilmente vitale, e assolutamente Vansantiano.
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