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Insomnia

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Insomnia

di bickle
2 stelle

Bene, ecco arrivato sui nostri schermi il tanto atteso Insomnia, thriller incensato dalla critica americana. Ricordate Chris Nolan? Memento...
Come si può scordare?
Inizio d'alta scuola, montaggio incrociato fra gli occhi febbricitanti di Pacino, il ghiaccio accecante dell'Alaska, e una chiazza rosso sangue che si disperde a macchia d'olio attraverso gli anfratti minerali.
Un omicidio insoluto, l'ambizione superomista del detective dalla grande reputazione, la funzionale, esplosiva, vulcanica recitazione di Pacino, scatti nervosi e sguardo vigile come un levriero sazio ma non del tutto sfamato.
Il tremore delle palpebre che scovano il buio recondito di un'assassinio brutale, la fronte corrucciata e sorniona, i pollici consunti.
Poi l'arrivo di un giorno senza fine, i primi dubbi, l'ansia consumante di un delitto senza colpevole, soltanto un'ombra nella nebbia, un grigiore caligginoso che oscura la vista, una rivalità malsopita, un attaco d'orgoglio involontario, uno sparo di notte.
Un uomo a terra che tormenta l'anima, allucinazioni visive che obnubilano il cammino, una barista avvenente che occhieggia fra le pieghe nascoste di un motel fra le montagne.
Il vento che sussurra il suo respiro, il castigo, il conflitto interiore, il terrore del sospetto che striscia sottopelle, un virus morboso che sconvolge il fuso orario, pupille bolse, una gomma da masticare che rosica il fegato, un complesso di colpa.
Qualcuno ha visto qualcosa, qualcuno conosce la verità. Dove sta la verità?
Fra le menzogne di un pazzo solitario, uno scrittore mediocre, fragile e vulnerabile, fra le movenze furbesche di un Robin Williams solo apparentemente "buono"? Oppure nella menzogna della "giustizia"? Fra il raziocinio burocratico di un'apprendista troppo giovane che non conosce le contraddizioni dell'uomo, la natura selvaggia, le cascate a perdita d'occhio, la vegetazione rampicante, lussureggiante e verde, e gli animali che vi strisciano? Siamo solo insetti "senza cuore", "adolescenti cattivi" che non sanno amare, la nostra vita è solo "una recita che manda a fare in culo il mondo"? La storia imita la storia, ed ecco la parabola de I miserabili, il bene e il male in un duello osmotico senza fine, senza possibilità di fuga. Ognuno ha un segreto nascosto, tutti commettiamo errori, è inevitabile.
E'una legge non scritta, non esercitabile. Dio è solo la proiezione del nostro idealistico bisogno di utopia? Ecco Dio che giudica, Dio che punisce, ma forse è solo il delirio lisergico della nostra insonnia. Non possiamo arrogarci la libertà di esercitare l'onnipotenza, il diritto di comprendere. Siamo sempre più confusi, la luce del giorno non si distingue dall'oscurità, un viaggio "fino al termine della notte", gli indizi che ci scivolano come pezzi di legno in cui annegare.
"Lasciami dormire", sono stanco di tutto questo.
Forse... no, non ho capito ancora dove sta il GIUSTO.
Azzardiamo, Insomnia è uno dei più bei film degli ultimi anni, una discesa irremissibile dentro le nostre paure più profonde. Non basta uno specchio di "algida perfezione" per dissimulare i nostri "demoni".
CAPOLAVORO, un film altamente filosofico, un film esistenziale.
(Stefano Falotico)

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