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Shock

Regia di Mario Bava vedi scheda film

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La recensione su Shock

di Baliverna
8 stelle

Si può dire certamente riuscito il penultimo film di Mario Bava. E' ambientato quasi tutto in una villetta di campagna, in primavera, e le scene luminose sono molte. Eppure il regista riesce abilmente a costruire una buona tensione, anche perché lo spettatore per un bel po' non sa quale sia il crimine sepolto nel passato della famigliola. Il bambino ricorda, per comportamento, quello di "Shining", e in certe scene sa essere proprio inquietante. Per il resto, il film fa molto affidamento alla buona interpretazione di Daria Nicolodi. Più in secondo piano troviamo John Steiner, che comunque sa rendere bene l'uomo che si mostra amorevole e rassicurante, ma nasconde un lato oscuro: non si può parlare di malvagità, ma di ambiguità sì.
Mario Bava sapeva dove mettere la cinepresa e come creare un'atmosfera di incertezza e minaccia, facendo un uso intelligente degli effetti speciali. Rispetto ad altri suoi film c'è una dose maggiore di sangue, ma va tenuto conto che eravamo nel decennio del sangue (gli anni'70). Una delle ultime scene, con un personaggio che si taglia la gola da solo, è troppo forte per i miei gusti; tuttavia non mi ha rovinato il film.
Per il resto, il film ha in filigrana un tema mai abbastanza ripetuto, cioè che i crimini nascosti perseguitano i loro autori e prima o poi vengono alla luce. La stessa nevrosi di cui ha sofferto in precedenza il personaggio della protagonista, simile a quella di tante persone oggi, è dovuta al suo pervicace tentativo di soffocare la coscienza e nascondere a se stessa una terribile colpa.
Lamberto Bava ha avuto una parte importante nella realizzazione della pellicola, e mi pare che abbia fatto bene. Mi chiedo allora perché i film che avrebbe fatto da solo come regista sarebbero stati così diversi (e inferiori) a quelli del padre.

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