Espandi menu
cerca
Là dove scende il fiume

Regia di Anthony Mann vedi scheda film

Recensioni

L'autore

scapigliato

scapigliato

Iscritto dall'8 dicembre 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 137
  • Post 124
  • Recensioni 1361
  • Playlist 67
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Là dove scende il fiume

di scapigliato
8 stelle

Sicuramente impallidisce questo western del trio Mann-Stewart-Chase davanti alla perfezione epica di "Winchester '73", ma ha comunque un impianto molto solido e sottotesti ugualmente intensi e profondi. La vita passata del protagonista riaffiora letteralmente ad ogni occasione di violenta fino a manifestarsi stigmatizzata nel segno lasciato dalla corda di una mancata impiccagione sul suo collo, alla fine della pellicola. Ma il vero scontro non è quello tra James Stewart e tutti coloro che a turno cercano di guastargli la spedizione verso il campo dei minatori, ma quello tra il James Stewart che vuole disintossicarsi dal suo passato e il suo stesso passato incarnato dall'amico bandito interpretato da Arthur Cole (che fa il paio di villain antologico con il Giudice Gannon di John McIntire in "Terra Lontana"). Siamo di fronte ad una nuova variante del mito biblico western per eccellenza, quallo di Caino e Abele, assommato ai traguardi freudiani che alzano il livello dell'introspezione sia nel testo che nella recitazione. Infatti il buon Stewart per chiudere i conti col suo passato dovrà lottare e sconfiggere colui che lo rappresenta fin dall'inizio: l'Emerson Cole incisivamente interpretato da Arthur Kennedy. Tant'è che la sua fine è letteralmente simbolica: affogando nel fiume, Cole ritorna là da dove era affiorato, avvolto da un liquido che immaginificamente lo riporta in un altro mondo, in un'altra dimensione. Ora Stewart può toccarsi la ferita al collo senza paura che la sua anima nera ritorni a perseguitarlo.
Il film quindi approfondisce la prima lettura del mito biblico western per antomasia non limitandosi ad un racconto esemplare, ma caricando l'interpretazione di Stewart di sussulti inquieti. Efficace è infatti la scena in cui il protagonista tenta di accoltellare uno dei riottosi uomini della spedizione per poi rinunciarci. Questa scena anticipa l'elemento ambiguo ed enigmatico del James Stewart hitchcockiano che mutuerà così la propria presenza nei western maturi e profondi del futuro. Bei paesaggi, bella la modulazione narrativa anche se più fiacca di altri titoli, ma sorprendentemente incisiva dal pestaggio di Steward fino alla fine. In questa lunga sequenza finale c'è anche spazio per il registro horror con la comparsa spettrale di Stewart che secca uno ad uno alcuni degli uomini che gli si sono ribellati. Il bel lavoro di Mann è firmato comunque anche dai paesaggi che sa ritrarre come se fossero l'anima sognata dei suoi personaggi. E lo sono.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati