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Il re Leone

Regia di Roger Allers, Rob Minkoff vedi scheda film

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Jacopo Giuca

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il re Leone

di Jacopo Giuca
8 stelle

Il re leone è un'esperienza magnifica, visivamente perfetta e studiata in ogni minimo dettaglio, dal sole che sorge sul regno di Mufasa alla prima scena, fino alla conclusiva ascesa di Simba, leoncino smarrito dopo la morte del padre ritrovatosi adulto dopo aver scoperto i sotterfugi dello zio Scar, aspirante al trono.

In questa favola Disney, in cui tutto diventa veramente magia e che ci mostra un panorama africano da sogno, in grado di regalare momenti di sincera felicità e di lacrimevole tristezza, si muovono i più umani personaggi animati della storia del cinema, tanto da sembrarci nostri amici da sempre, dai protagonisti ai personaggi di contorno così divertenti da riuscire a riempire lo schermo.

Musiche straordinarie anche nella loro versione italiana, scandiscono scene che non potremo mai dimenticare, in cui l'animazione digitale cerca di fare capolino tra le immagini disegnate come solo nel 1994 poteva accadere, regalandoci sfondi perfetti per gli insegnamenti sulla vita che Mufasa regala al piccolo Simba, affascinato da una figura paterna che è tutto per lui e che è tutto per il branco e per gli esseri viventi che popolano la savana. L'antitesi perfetta a questa figura solida, forte e coraggiosa, non poteva essere che il meschino e viscido Scar, un cattivo infido e per questo così bravo a ottenere ciò che vuole, privandoci troppo presto della figura del vero re Leone e facendo accordi schifosi con le iene, parassiti in grado di farsi odiare anche nella loro mefistofelica simpatia.

La perdita del padre rende Simba un cucciolo diverso, che cresce in fretta non solo nella scena in cui balla con gli spensierati Timon e Pumba (sui quali si sono meritatamente soffermati gli autori regalandoci simpaticissimi spin-off), ma anche a livello intellettuale, facendo di questo cartone animato un vero e proprio romanzo di formazione che trova il suo apice nella lotta finale.

Su tutto regnano gli insegnamenti voodoo e le lezioni sul cerchio della vita che fanno di questa storia un'esperienza mistica, scandita dalle figure che Rafiki disegna sul suo albero nella speranza di riuscire a proteggere con le sue abilità di santone, i suoi seguaci. Fin dall'inizio non potremo che continuare a fare il tifo per Simba e la sua progenie, leone finalmente cresciuto e maturato, che guarda con occhi diversi al suo regno quando il cucciolo suo e di Nala viene finalmente alzato al cielo proprio come era successo a lui tempo prima, sottolineando l'andamento ciclico anche a livello grafico di questa fiaba straordinaria.

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