Regia di Marco Risi vedi scheda film
Come un marchio a fuoco sulla pelle, come un documento virtuale che attesta l'impossibilità a vivere nella legalità, come una maledizione che si abbatte su di loro senza pausa e senza pietà, l'origine, la nascita è la sola colpa di questi ragazzi, vittime di una situazione disperata anzichenò. Niente da fare per chi ha dei sogni e delle speranze: la realtà circostante abbatte qualsiasi proiezione mentale e fornisce soltanto occasioni per ripiombare nel vortice maledetto di violenza, malavita, regolamenti di conti, carcere, latitanza. Amplificata ed esemplificata la tesi di Dimenticare Palermo di Rosi (dell'anno precedente) in questo che è il seguito di Mery per sempre, da cui provengono molti degli attori, pressochè esordienti. Buon ritmo, narrazione sciolta, storia nera e vera (o quantomeno verosimile).
Un gruppetto di ragazzi siciliani esce dal carcere minorile; la libertà non porta però saggezza a tutti loro. Qualcuno cerca un difficile reinserimento sociale, ma la maggior parte torna immediatamente nella illegalità. Il climax di questa follia (auto)distruttiva è l'inseguimento e l'omicidio a sangue freddo di uno di essi in mezzo al mercato rionale.
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