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La fiamma del peccato

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su La fiamma del peccato

di Donapinto
9 stelle

E' proprio il caso di dire: 76 anni e non sentirli. LA FIAMMA DEL PECCATO e' una delle vette più' alte del cinema noir americano, il prototipo che racchiude elementi classici come quello della dark lady Phyllis Dietrickson (Barbara Stranwich) che ammalia Walter Neff (Fred MacMurray) un uomo apparentemente sicuro di se (un rampante e brillante piazzista di assicurazioni) che non riesce a dimenticare il suo profumo e il braccialetto collocato alla caviglia della donna, e organizzare insieme l'omicidio del non più' ricchissimo marito di lei e incassare un cospicuo premio assicurativo. Fotografato con uno straordinario bianco e nero espressionista, Billy Wilder dirige una pellicola con un'atmosfera torbida indimenticabile in una Los Angeles afosa, mettendo in scena il "delitto perfetto" e la coppia diabolica per antonomasia destinata a fallire e finire miseramente in tragedia. Girato prelevamente in interni, la pellicola vanta scene e situazioni che ancora oggi restano indimenticabili: gli incontri clandestini della coppia come quelli all'emporio, gustosamente parodizzati da Steve Martin nello spassosissimo IL MISTERO DEL CADAVERE SCOMPARSO di Carl Reiner, o la situazione quando Aston Keyes, amico e collega di Walter, passa a trovarlo nel suo appartamento ad esprimergli i dubbi sulla morte per disgrazia del marito di Phyllis. Poco dopo sopraggiunge la stessa Phyllis, proprio mentre Keyes sta uscendo dall'appartamento. Una sequenza da antologia. Geniale anche l'idea di raccontare il film in un lungo flash-bach con il protagonista che, ferito e prossimo alla morte, confessa il tutto parlando in un registratore. Interpreti straordinari e indimenticabili, in particolare Fred MacMurray, ma un encomio a parte spetta al "piccoletto" Edward G. Robinson nella parte di Aston Keyes, legato a Walter Neff da un'amicizia tanto fraterna da sconfinare quasi nell'omosessualita'.   Voto 9.

 

 

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